Si terrà a Pisa il 12 aprile, La valutazione di base nel nuovo sistema di riconoscimento della disabilità, convegno che intende approfondire nello specifico il tema della valutazione di base, uno degli aspetti centrali della Legge Delega 227/21 in materia di disabilità.
L’iniziativa è organizzata dall’ANMIC (Associazione Nazionale a tutela delle Persone con Disabilità, già Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili), in collaborazione con l’INPS e l’Azienda USL Toscana Nord Ovest.
L’evento, che sarà ospitato presso l’Hotel Tower Plaza di Pisa (Via Caduti del Lavoro, 46, ore 9-13), si propone di approfondire i principali cambiamenti introdotti dalla “Riforma del Sistema della Disabilità” delineata dalla menzionata Legge Delega, e in particolare da uno dei Decreti Attuativi di essa, il Decreto Legislativo 62/24 (Definizione della condizione di disabilità, della valutazione di base, di accomodamento ragionevole, della valutazione multidimensionale per l’elaborazione e attuazione del progetto di vita individuale personalizzato e partecipato), con un focus specifico, come detto, sulla valutazione di base (la cui competenza è attribuita all’INPS) e sul rinnovato ruolo delle Aziende USL.
I lavori inizieranno con l’illustrazione dei princìpi generali e degli obiettivi definiti dalla Legge Delega 227/21, per poi focalizzarsi sulle novità introdotte nel sistema di valutazione di base della disabilità, evidenziandone gli aspetti pratici e fornendo linee guida e di indirizzo ai medici di medicina generale, agli assistenti sociali, agli psicologi e alle psicologhe, nonché a tutti i professionisti e le professioniste che formeranno le Commissioni Medico Legali preposte all’accertamento della disabilità.
L’incontro si concluderà con l’illustrazione delle nuove competenze assegnate alle Aziende USL nel processo di riconoscimento della disabilità, offrendo un quadro completo delle innovazioni delle sfide operative.
Entrando nel dettaglio del programma, dopo la registrazione dei/delle partecipanti e i saluti delle Autorità, l’apertura sarà affidata ad Annalisa Cecchetti, avvocata e vicepresidente nazionale dell’ANMIC. Interverranno quindi Elena Vivaldi, docente associata di Diritto Costituzionale alla Scuola Universitaria Superiore Sant’Anna di Pisa (che svilupperà il tema Princìpi Generali e obiettivi della Legge Delega 227/2021); Lorenzo Leoncini, dirigente INPS della Direzione Centrale Salute e Prestazioni di Disabilità (Il nuovo sistema della valutazione di base); Luca Puccetti, presidente della FIMMG (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale) (Il certificato medico introduttivo); Lucilla Frattura, esperta dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per le Classificazioni (I criteri di valutazione); Domenico Sabia, avvocato dell’Ufficio Legislativo dell’ANMIC Nazionale (Ruolo delle associazioni e del medico di categoria); Simone Pierotti e Raffaele Maddaluno, responsabili delle Commissioni Medico Legali di Pisa e Arezzo (Il certificato valutativo finale); Lisa Perugino, direttrice facente funzioni dell’Unità Operativa Complessa di Medicina Legale Sud dell’Azienda USL Toscana Nord Ovest.
In conclusione, il compito di tirare le fila sarà affidato a Nazaro Pagano, presidente nazionale dell’ANMIC.
L’evento si rivolgerà ai professionisti e alle professioniste del settore sanitario, sociale e giuridico, nonché alle Associazioni di categoria, alle persone con disabilità e alle loro famiglie, con l’obiettivo di promuovere una maggiore consapevolezza e comprensione delle nuove disposizioni legislative intervenute sulla materia. (Simona Lancioni)
Per ulteriori informazioni: ANMIC di Pisa (anmicpisa@gmail.com). La locandina dell’evento è scaricabile a questo link.L'articolo Valutazione di base nel nuovo sistema di riconoscimento della disabilità: un convegno a Pisa proviene da Superando.
Sarà un’importante occasione di confronto sul tema dell’inclusione universitaria delle persone con DSA (disturbi specifici dell’apprendimento): l’AID (Associazione Italiana Dislessia), in collaborazione con il Dipartimento di Psicologia dell’Università di Torino e l’AIRIPA (Associazione Italiana per la Ricerca e l’Intervento nella Psicopatologia dell’Apprendimento), ha organizzato il convegno DSA e Università: Sfide e Prospettive.
L’evento, gratuito e aperto al pubblico, che vedrà anche la partecipazione anche della vicepresidente del Senato Anna Rossomando, si terrà il 12 aprile a Torino (Palazzo Badini Confalonieri, ore 10-16.30) e sarà trasmesso in diretta streaming sul canale YouTube della stessa AID.
«Per la prima volta in un convegno nazionale dedicato al rapporto fra DSA e Università – sottolinea la vicepresidente dell’AID Maria Enrica Bianchi – saranno proprio gli studenti e le studentesse con questa caratteristica a intervenire, raccontando in prima persona come hanno affrontato il percorso accademico, le difficoltà incontrate e le strategie messe in campo per superarle. Attraverso un confronto senza filtri con docenti universitari ed esperti apriremo un dialogo autentico e costruttivo sull’inclusione all’interno degli atenei. Questo appuntamento è importante per chi vuole capire, ascoltare e contribuire a costruire un’università più aperta e consapevole».
«L’Università di Torino – dichiara Carla Tinti, delegata del Rettore per l’Inclusione – è lieta di ospitare questo importante evento, che conferma il nostro impegno nel favorire il successo formativo degli studenti e delle studentesse con DSA. Nel nostro Ateneo il loro numero è cresciuto da poche centinaia nel 2012 a quasi 3.000 nel 2024. Ascoltare le loro esigenze e dialogare con loro è un passo fondamentale per rispondere realmente ai loro bisogni e rendere i percorsi accademici sempre adatti al loro stile di apprendimento».
Durante la giornata verranno affrontati temi centrali, quali le Linee Guida della CNUDD (Conferenza Nazionale Universitaria dei Delegati all’Inclusione degli Studenti con Disabilità e con DSA), delle quali si può già leggere ampiamente anche sulle nostre pagine, i modelli didattico-formativi più efficaci e l’importanza delle competenze linguistiche per studiare all’Università.
Inoltre, verrò presentato il nuovo servizio Helpline Università dell’AID, pensato per offrire supporto, ascolto e risposte mirate agli studenti e alle studentesse con DSA.
Secondo un’indagine condotta nel 2022 dall’ANVUR (Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca), gli studenti e le studentesse universitari con dislessia, disgrafia, discalculia e disortografia in Italia sono quasi 20.000, con un aumento del 22% rispetto all’anno accademico precedente. Un dato significativo che evidenzia la necessità di rafforzare le politiche di inclusione e supporto negli Atenei. La distribuzione geografica mostra che il 50,5% degli studenti con DSA frequenta un’Università del Nord-Ovest, il 19,9% si trova nel Nord-Est, il 18,2% nel Centro, mentre solo il 4,8% è iscritto a un Ateneo del Sud, un dato che riflette anche il minor numero di certificazioni di DSA nel Mezzogiorno. (C.C. e S.B.)
Vademecum Cosa sono i DSA e come parlarne. Il programma completo dell’evento è disponibile a questo link. Per ulteriori informazioni: ufficio.stampa@unito.it. La dislessia e gli altri DSA (disturbi specifici dell’apprendimento)L'articolo Disturbi specifici dell’apprendimento e Università: sfide e prospettive proviene da Superando.
Torna con la primavera, da venerdì 11 a domenica 13 aprile, ad Andora (Savona), il WindFestival, il principale expo italiano dedicato agli sport d’azione di mare e di vento (ne abbiamo parlato anche negli anni scorsi).
Come sempre, anche in questa edizione 2025 si darà ampio spazio alle discipline adaptive all’interno dell’area Paralympic, con il Windsurfing Adaptive Challenge, progetto aperto a ogni tipo di disabilità che promuove i valori dell’inclusione e del rispetto attraverso lo sport, linguaggio universale capace di unire l’intera umanità.
Questa terza edizione del Campionato Nazionale di parawindsurfing vedrà gareggiare la sestrese Roberta Galizia, atleta paralimpica di parasurf e tennis tavolo.
La quattordicesima edizione del WindFestival, organizzata da Valter Scotto insieme al figlio Conan Scotto dell’Associazione Sportiva Dilettantistica TF7 ActionSport, prenderà vita al Parco delle Farfalle di Andora e sarà divisa in tre aree tematiche che offriranno numerose attività sportive rivolte non solo agli atleti, ma anche alle famiglie e ai bambini. Sul lungomare sono in programma veleggiate, competizioni, lezioni di avvicinamento per principianti, prove gratuite di attrezzature, class condotte da sportivi professionisti e un’area fitness, dedicata interamente al benessere.
Il WindFestival è coorganizzato insieme al Comune di Andora e patrocinato dalla Regione Liguria, dal CONI Liguria, dal CIP (Comitato Italiano Paralimpico), dal CSEN (Centro Sportivo Educativo Nazionale) e dall’AICW (Associazione Italiana Classi Windsurf). Gli organizzatori ringraziano la Guardia Costiera e tutti gli operatori commerciali che stanno supportando la manifestazione. (C.C.)
Per informazioni e iscrizioni: bagnosandro@gmail.com (Alessandro Bagno).L'articolo Discipline paralimpiche (e anche parawindsurfing) al “WindFestival 2025” proviene da Superando.
Si può ancora partecipare fino al 30 aprile a un’iniziativa di cui abbiamo sempre il piacere di occuparci, anche perché particolarmente cara a Superando, che nel 2020 risultò tra coloro che ricevettero una Menzione Speciale nella categoria delle Testate online. Si tratta del Premio Giornalistico Alessandra Bisceglia per la Comunicazione Sociale, iniziativa promossa dalla Fondazione Alessandra Bisceglia ViVa Ale, insieme all’Università LUMSA di Roma, giunta alla sua nona edizione e dedicata alla memoria della giovane giornalista e autrice televisiva Alessandra Bisceglia, prematuramente scomparsa a 28 anni nel 2008, in seguito ad una grave patologia legata a una rarissima malformazione vascolare congenita.
Articolato in due sezioni (Giornalisti sotto i 35 anni e Studenti frequentanti Scuole di Giornalismo riconosciute dall’Ordine Professionale), il concorso consentirà ai primi classificati di ricevere un premio di 1.500 euro. Possono concorrere i servizi in lingua italiana pubblicati su quotidiani, agenzie di stampa, settimanali, periodici, testate e siti online, ma anche i servizi e le rubriche radiotelevisive, i podcast e i multimediali sul web, le foto e i graphic novel di carattere giornalistico, pubblicati, trasmessi o diffusi nel periodo compreso tra il 1° marzo 2024 e il 1° marzo 2025, che abbiano attinenza con l’informazione sociale riferita alle tematiche espresse nel bando. (S.B.)
L'articolo Il 9° Premio Alessandra Bisceglia per la Comunicazione Sociale proviene da Superando.
In un momento storico in cui lo sport si trova di fronte a sfide epocali, sia in termini organizzativi che di significato sociale, esprimiamo, con convinzione e senso di responsabilità, il nostro pieno sostegno alla candidatura di Luca Pancalli alla guida del CONI (Comitato Olimpico Nazionale Italiano), ritenendo che egli rappresenti la figura più autorevole, preparata e visionaria per guidare il sistema sportivo italiano verso una nuova stagione, fondata su princìpi di inclusione, equità e innovazione.
La biografia personale e professionale di Luca Pancalli è, di per sé, un manifesto di competenza e resilienza. Campione paralimpico, dirigente sportivo di alto profilo, uomo delle Istituzioni, Pancalli ha attraversato e modellato il mondo dello sport portandovi un cambiamento reale e duraturo. La sua è una leadership fondata su fatti, non su parole: sotto la sua Presidenza, infatti, il CIP (Comitato Italiano Paralimpico) ha conosciuto una crescita senza precedenti, sia sul piano sportivo che su quello istituzionale, diventando una realtà autonoma e riconosciuta dalla legge, e soprattutto un modello virtuoso di gestione, visione strategica e impatto sociale.
La Legge 124/15 sul riordino della Pubblica Amministrazione e il successivo Decreto Legislativo 43/17 hanno sancito il riconoscimento del CIP come ente pubblico autonomo, con le stesse finalità del CONI, ma con un focus specifico sull’attività sportiva per le persone con disabilità. Questo risultato, che ha segnato una svolta nella storia dello sport italiano, porta inequivocabilmente la firma di Luca Pancalli.
Più in generale va sottolineato come l’articolo 30 (Partecipazione alla vita culturale e ricreativa, agli svaghi ed allo sport) della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, ratificata dall’Italia con la Legge 18/09, afferma con chiarezza che le persone con disabilità devono poter partecipare, su base di uguaglianza con gli altri, alle attività ricreative, sportive e culturali. Tale principio è spesso enunciato, ma raramente tradotto in azione concreta. Pancalli ha dimostrato, con il suo lavoro, che è possibile trasformare questi diritti in pratiche accessibili, in strutture realmente inclusive, in programmi di promozione sportiva che abbracciano l’intero territorio nazionale, coinvolgendo scuole, associazioni, enti locali e famiglie. Ha messo lo sport al servizio delle persone, e non il contrario. Ha restituito dignità a un’idea di sport che non è solo competizione, ma anche cura, relazione, educazione e cittadinanza attiva.
In un tempo segnato da disuguaglianze crescenti, crisi sociali e nuove fragilità, lo sport deve dunque ripensarsi come strumento di coesione, dialogo e partecipazione. Pancalli ha sempre sostenuto – con coraggio e coerenza – una visione dello sport come bene comune, capace di attraversare le barriere, di rigenerare legami sociali, di promuovere un modello di sviluppo umano e sostenibile. Infatti, non si tratta soltanto di estendere l’accesso allo sport alle persone con disabilità, ma si tratta di cambiare il paradigma: mettere cioè al centro la persona, con la sua unicità, e riformulare le politiche sportive in modo realmente universale. Pancalli ha già dimostrato di saperlo fare e il suo operato ha avuto ricadute concrete: ha formato generazioni di dirigenti, dialogato con il mondo della scuola, coinvolto la sanità, lavorato con i territori. Tutto questo senza mai perdere di vista la visione generale, quella che guarda al sistema sportivo italiano come a un grande motore di trasformazione sociale.
La candidatura di Luca Pancalli alla Presidenza del CONI è pertanto anche una candidatura che unisce mondi spesso frammentati: sport olimpico e paralimpico, scuola e territorio, istituzioni e terzo settore, diritti civili e performance atletica. Il suo profilo è garanzia di equilibrio, capacità di mediazione, autorevolezza nazionale e internazionale. Il suo stile di leadership è basato sull’ascolto, sulla concretezza, sulla competenza.
Come affermava Pierre de Coubertin, fondatore dei Giochi Olimpici Moderni, «lo sport non costruisce il carattere. Lo rivela» e Pancalli, attraverso il suo percorso umano e professionale, ha rivelato con coerenza un carattere fatto di determinazione, etica e servizio al bene comune.
Alla luce quindi di tutto quanto detto, rivolgiamo un appello forte e chiaro al mondo politico-sportivo italiano, alle istituzioni e ai soggetti che hanno la responsabilità della scelta per il futuro del CONI: è il momento di fare una scelta coraggiosa e lungimirante.
Sostenere la candidatura di Luca Pancalli significa restituire allo sport italiano la sua più alta vocazione: quella di essere motore di crescita culturale, sociale ed economica, nel segno dell’inclusione e della giustizia.
È il momento di superare ogni barriera, reale o simbolica, e affidare la guida del sistema sportivo a chi ha dimostrato di sapere costruire ponti e abbattere muri. La credibilità, la visione strategica e l’impegno civile di Luca Pancalli sono oggi risorse preziose, non solo per il mondo dello sport, ma per l’intero Paese.
Per questo, la Federazione Italiana per i Diritti delle Persone con Disabilità e Famiglie sostiene con determinazione questa candidatura, con l’auspicio che il CONI possa aprire una nuova fase della sua storia, sotto la guida di una figura che ha fatto della promozione dei diritti e dell’inclusione la propria missione quotidiana.
*Presidente della FISH (già Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap, oggi Federazione Italiana per i Diritti delle Persone con Disabilità e Famiglie), consigliere del CNEL (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro).
L'articolo Perché Luca Pancalli è la persona giusta al momento giusto proviene da Superando.
Disciplina dove atleti con e senza disabilità possono giocare in condizioni di assoluta parità, sullo stesso campo e con le stesse regole, il paragolf è aperto anche a giocatori con difficoltà (o impossibilità) di deambulazione, grazie alla speciale carrozzina paragolfer, che solleva la persona per porla in corrispondenza della pallina. Per i golfisti con disabilità visiva, invece, è previsto l’accompagnamento da parte di una guida o di appoggiarsi ad un bastone in caso di tiro dal bunker; dispositivi sonori, infine, consentono agli atleti di individuare la zona dove tirare la pallina.
In occasione del 19° Open Internazionale di Pitch and Putt di San Marino, l’Associazione sammarinese Attiva-Mente segnala una speciale iniziativa aperta a tutti, nel pomeriggio dell’11 aprile (ore 15.30), presso il San Marino Golf Club, sorta di Open Day cui parteciperà anche Haki Doku, atleta paralimpico e appassionato golfista, che metterà a disposizione il proprio mezzo e la propria esperienza per far vivere a chiunque un’occasione unica. (S.B.)
L'articolo Il paragolf: stesso campo e stesse regole in condizioni di parità proviene da Superando.
Una storia intensa e coraggiosa quella del Teatro la Ribalta–Kunst der Vielfalt (Accademia Arte della Diversità), che ha trasformato Bolzano in un centro di eccellenza per il teatro inclusivo. Ora raccontata anche nel libro Teatro la Ribalta-Kunst der Vielfalt 2013-2023. Dieci anni straordinariamente normali” presentato a Bolzano.
Il teatro ha una lunga tradizione di confronto con realtà segnate da difficoltà e marginalità, coinvolgendo persone con disabilità, carcerati, tossicodipendenti, nomadi, anziani e adolescenti in difficoltà e il Teatro la Ribalta-Kunst der Vielfalt si è distinto per il proprio impegno nell’integrare questi gruppi nella scena teatrale, rivendicando il diritto di essere “parte del teatro”, non “un teatro a parte”, di appartenere cioè ai “teatri della diversità” e non al recinto del “teatro dei diversi” (ne abbiamo parlato già in precedenza sulle nostre pagine). Il tutto, dunque, all’insegna di un approccio non terapeutico o pedagogico, ma che «mira a cogliere il mistero e la verità di queste esperienze, utilizzando l’arte per comunicare in modo potente e autentico», come si legge in una nota del Teatro.
Il libro, appena pubblicato da Cue Press, racconta la storia del Teatro la Ribalta–Kunst der Vielfalt, fondato e diretto da Antonio Viganò, sin dal potente debutto con Impronte dell’anima, spettacolo che affronta la follia nazista nell’eliminazione delle persone con disabilità, fino alle tournée internazionali, con ben 17 produzioni in 10 anni.
Il volume vuole essere un breve resoconto di carattere quantitativo e qualitativo sull’attività svolta, nonché un modo per ringraziare Enti e Istituzioni del territorio che hanno sostenuto e fatto crescere la compagnia.
Il libro stesso è stato curato da Massimo Bertoldi, recentemente scomparso, un giornalista che, come mai nessuno, è stato in grado di raccontare la storia del teatro, dello spettacolo dal vivo e delle compagnie che hanno animato e arricchito la cultura della città di Bolzano e Provincia. A lui e al suo prezioso lavoro il Teatro la Ribalta ha dedicato questa pubblicazione.
Alla presentazione del libro, presso la Nuova Libreria Cappelli di Bolzano, hanno presenizato alcuni autori e autrici: oltre ai bolzanini Antonio Viganò, Paola Guerra e Paolo Grossi, vi erano anche Stefano Masotti (psicoterapeuta che segue l’alta formazione per operatori di teatro sociale presso l’Università Cattolica di Milano) e Guido Di Palma (professore di istituzioni di regia e storia del teatro e direttore del master in Teatro nel Sociale all’Università di Roma “La Sapienza). (C.C.)
Per maggiori informazioni: Teatro La Ribalta (info@teatrolaribalta.it), Martina Zambelli.
L'articolo “Dieci anni straordinariamente normali” per il Teatro la Ribalta proviene da Superando.
Si è tenuto a Bologna nei giorni scorsi un convegno promosso dall’AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla), per discutere la sperimentazione della cosiddetta “Riforma della Disabilità” e il nuovo sistema di valutazione della disabilità stessa. Tra i temi centrali dell’incontro, il Progetto di Vita e il ruolo delle Istituzioni nella costruzione di un percorso più equo e accessibile per le persone con sclerosi multipla e patologie correlate.
L’evento, che si è collocato nel ciclo di incontri informativi aventi come focus la “Riforma della Disabilità” e il relativo Decreto Legislativo 62/24 (Definizione della condizione di disabilità, della valutazione di base, di accomodamento ragionevole, della valutazione multidimensionale per l’elaborazione e attuazione del progetto di vita individuale personalizzato e partecipato), attuativo della Legge Delega 227/21 in materia di disabilità, è stato organizzato dall’AISM dell’Emilia Romagna, in collaborazione con l’AISM di Bologna e la partecipazione di esperti medico-legali dell’INPS della Regione Emilia Romagna, rappresentanti istituzionali e professionisti del settore.
Com’è noto, la riforma, che affida all’INPS il compito esclusivo di accertamento e valutazione di base della disabilità, ha previsto una prima fase sperimentale in nove Province italiane, tra cui quella di Forlì-Cesena, con l’obiettivo di rendere il processo più uniforme e vicino alle esigenze delle persone con disabilità. A partire dal 30 settembre prossimo, la sperimentazione si estenderà ad ulteriori undici Province e si allungherà di un anno, per tutto il 2026. Dal 2027, quindi, l’applicazione riguarderà tutto il restante territorio nazionale.
La sclerosi multipla è tra le tre patologie su cui verrà testato il nuovo modello di valutazione, rendendo in tal senso cruciale il coinvolgimento dell’AISM. In Emilia Romagna, quindi, oltre 10.000 persone con sclerosi multipla potranno contribuire a migliorare il sistema di valutazione e accesso ai servizi.
Intervenuta con un videomessaggio, Isabella Conti, assessora al Welfare della Regione Emilia Romagna, ha sottolineato l’importanza di un cambio di paradigma nella considerazione della persona con disabilità con questa riforma: «Dobbiamo guardare alla persona nella sua interezza – ha detto -, con particolare attenzione alle giovani donne, che sono sempre più colpite dalla sclerosi multipla. Tutti devono avere diritto a un Progetto di Vita che consenta loro di realizzarsi pienamente. La nostra Regione si farà promotrice di un percorso condiviso con Associazioni e Cittadini/Cittadine, per garantire prospettive e opportunità concrete».
L’assessora Conti ha ricordato inoltre la recente costituzione di un gruppo di lavoro regionale sulla sclerosi multipla (determinazione di giunta regionale n. 10090/24), evidenziando la necessità di una sinergia più forte tra Istituzioni e Associazioni, per definire linee operative chiare e precise. «Convocherò presto l’AISM – ha concluso Conti – per un tavolo di lavoro congiunto».
Durante il convegno è intervenuta anche Lucia Zanardi, coordinatrice regionale di Medicina Legale dell’INPS, che ha fornito un aggiornamento sulla sperimentazione in corso nella Provincia di Forlì-Cesena. «Abbiamo in sperimentazione 1.450 persone – ha affermato -, di cui 800 sono state già convocate per le visite e 350 hanno già ottenuto i certificati introduttivi. Il resto verrà calendarizzato entro giugno 2025. Stiamo operando nel rispetto dei tempi previsti dalla Legge: 90 giorni per la valutazione dell’invalidità civile, con tempi ridotti per i minori e gli oncologici. Siamo in grado di chiamare in visita gli oncologici in 7 giorni e i bambini entro 15 giorni».
Zanardi ha annunciato inoltre l’imminente diffusione da parte del Governo dell’atteso Decreto che regolerà in maniera più diretta e dettagliata la valutazione, con riguardo anche alla nuova percentualizzazione della disabilità, a superamento delle vecchie tabelle risalenti all’ormai lontano 1992.
«Questa riforma – ha dichiarato Ivonne Pavignani, presidente dell’AISM Emilia Romagna – può rappresentare un passo avanti per le persone con sclerosi multipla, ma è fondamentale che il nuovo modello tenga conto della variabilità della patologia e dei suoi “sintomi invisibili”. Continueremo dunque a collaborare con l’INPS e con le Istituzioni per migliorare il sistema di valutazione e l’accesso ai servizi».
Il convegno di Bologna, dunque – rientrante nel progetto Agenda 25 sclerosi multipla e patologie correlate, finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con la FISH (Federazione italiana per i Diritti delle Persone con Disabilità e Famiglie) e l’UNPLI (Unione Nazionale Pro Loco d’Italia) quali partner – ha ribadito l’importanza di un approccio partecipato, che metta davvero la persona al centro, garantendo diritti e opportunità concrete per chi convive con la sclerosi multipla e altre patologie invalidanti. (B.E. e S.B.)
Per ulteriori informazioni: Ufficio Stampa e Comunicazione AISM (Barbara Erba), barbaraerba@gmail.com.L'articolo “Riforma della Disabilità”: lo stato dell’arte in Emilia Romagna proviene da Superando.
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Venerdì 11 aprile, a partire dalle 10, a Caivano (Napoli) si terrà il convegno Riforma disabilità e Progetto di vita, organizzato dalla ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli.
All’incontro, in programma al Teatro Burlesque (Scuola di Teatro di Crescenzo Autieri), in Via Sant’Arcangelo, 24, interverrà, tra gli altri, Fabio Ciciliano, capo dipartimento della Protezione Civile e commissario straordinario di Governo per le Periferie.
Due le tavole rotonde previste: La sperimentazione della riforma e Associazioni e territorio.
L’incontro si chiuderà con un momento musicale a cura dei laboratori per i giovani con disabilità nell’àmbito del progetto Lo spazio dei talenti, inaugurato lo scorso luglio e finanziato dal Governo (ne abbiamo parlato in questo pezzo). (C.C.)
L'articolo “Riforma disabilità e Progetto di vita”: un convegno a Caivano proviene da Superando.
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Inclusione, moda e spettacolo in un unico evento: è questa la sintesi della manifestazione Beyond Words (letteralmente “Oltre le parole”), promossa nei giorni scorsi dal Comune di Roma insieme a Modelli si Nasce, Associazione impegnata sulla formazione di giovani con disturbo dello spettro autistico da avviare alla professione di modelli nel settore della moda e della pubblicità.
L’iniziativa è stata organizzata in occasione della Giornata Mondiale per la Consapevolezza dell’Autismo (World Autism Awareness Day) del 2 aprile.
Giunta alla sua seconda edizione, Beyond Words ha previsto un doppio appuntamento: una sfilata di 35 giovani modelli con disturbo dello spettro autistico e una mostra fotografica presso Palazzo Braschi a Roma. La conduzione anche quest’anno è stata a cura della giornalista e conduttrice televisiva Eleonora Daniele e ha visto la partecipazione di personaggi dello spettacolo quali Margareth Madè, Giuseppe Zeno, Vittoria Schisano, Michele Ragno, Giulia Bevilacqua, Paola Minaccioni, Diane Fleri, Fabius De Vivo e molti altri.
La presidente dell’Associazione Modelli si Nasce Silvia Cento ha dichiarato: «Modelli si Nasce è davvero grata all’assessore del Comune di Roma Alessandro Onorato, per avere sostenuto, con determinazione e tanta fiducia per il secondo anno, un evento di così alto livello che, attraverso l’arte e la bellezza, offre l’opportunità di guardare con occhi nuovi e mente aperta ai ragazzi neuro divergenti e, in generale, a tutto il mondo dell’autismo».
Beyond Words è anche il titolo della mostra fotografica che, inaugurata a Palazzo Braschi il 2 aprile e aperta fino al 21 aprile, racconta, attraverso le fotografie di Danilo Falà, i giovani di Modelli si Nasce, primi modelli condisturbo dello spettro autistico in Italia, formati per abitare la scena della moda non come eccezione, ma come autentica espressione di bellezza. (C.C.)
Per maggiori informazioni: Mara Terenzi (info@terenzis.com).L'articolo Una sfilata e una mostra per parlare di autismo e di moda inclusiva proviene da Superando.
Un ciclo di esperienze che esplora il rapporto tra corpo, fragilità e spazio urbano: si rivolge a cittadini e cittadine «di ogni età, capacità, abilità, provenienza» il progetto LUMINOSO. La città autistica, ideato dal coreografo Virgilio Sieni e promosso dal Settore Musei Civici Bologna, in collaborazione con il Centro Nazionale di Produzione della Danza.
Virgilio Sieni in un laboratorio di danzaIspirato al libro La città autistica di Alberto Vanolo (ne parliamo approfonditamente in questo nostro pezzo), il progetto propone una riflessione su inclusione, democrazia e partecipazione attraverso il linguaggio della danza: dall’11 al 13 aprile, tra il Museo Civico Archeologico e il Museo Civico Medievale di Bologna, si terranno laboratori sul gesto, performance site-specific, incontri con pensatori e lezioni pubbliche.
Ogni giornata sarà dedicata ad esplorare nuove prospettive sul corpo e sulla città, promuovendo il benessere emotivo e mentale attraverso la cultura.
Il progetto – che fa parte delle iniziative del Settore Musei Civici per promuovere accessibilità e salute – sottolinea come la danza possa diventare uno strumento di cura e connessione, trasformando i musei in spazi di inclusione e accoglienza, capaci di migliorare la qualità della vita e combattere solitudine e isolamento. (C.C.)
Per ogni ulteriore informazione: Ufficio Stampa Musei Civici Bologna (ufficiostampabolognamusei@comune.bologna.it).L'articolo “Luminoso. La città autistica”: il ruolo della fragilità come risorsa per la comunità proviene da Superando.
Per una malattia neuromuscolare come la SMA (atrofia muscolare spinale), la diagnosi precoce è fondamentale per migliorare le prospettive di trattamento e garantire una qualità della vita migliore per chi ne soffre. In tale quadro, lo screening neonatale riveste un’importanza ancor più determinante, consentendo di identificare i neonati affetti da SMA già nei primi giorni di vita, ciò che offre offrendo loro l’opportunità di accedere a trattamenti innovativi e potenzialmente salvavita. Nelle Regioni Puglia e Campania lo screening neonatale ha permesso infatti di identificare bambini affetti da SMA e di trattarli precocemente.
Con l’obiettivo dunque di stimolare il dialogo tra professionisti di settore, ricercatori e famiglie alla presenza delle Istituzioni, l’OMaR (Osservatorio Malattie Rare), in collaborazione con l’Associazione Famiglie SMA, ha organizzato il convegno denominato Screening neonatale per la SMA in Campania e Puglia. Due esperienze regionali a confronto, in programma per l’11 aprile a Napoli (Holiday Inn, Centro Direzionale, Isola E6, Via Domenico Aulisio, dalle 9.30), ma fruibile anche online (fare riferimento a questo link), durante il quale rappresentanti delle due Regioni coinvolte condivideranno esperienze e successi e discuteranno delle sfide legate all’implementazione dello screening per la SMA. (S.B.)
A questo link è disponibile il programma completo del convegno. Per ulteriori informazioni: Rossella Melchionna (melchionna@rarelab.eu).L'articolo Screening neonatale per l’atrofia muscolare spinale in Campania e Puglia: esperienze a confronto proviene da Superando.