Le persone di Roma e del Lazio che in questo momento di emergenza sanitaria legata al coronavirus abbiano bisogno di espletare pratiche INPS per la pensione (chi va in pensione entro il prossimo mese di giugno), per disoccupazione, invalidità o congedo, possono comunicare per posta elettronica con i Patronati CGIL della Capitale. Le varie pratiche verranno lavorate in remoto, per cui non necessiterà alcun accesso diretto
«Le conferenze stampa e tutte le comunicazioni rivolte in questi giorni alla Nazione dalla Presidenza del Consiglio non sono tradotte in LIS (Lingua dei Segni Italiana), come avviene per altri Paesi Europei, ad esempio per la Francia, nonostante le numerose richieste da noi inviate»: lo denuncia in una nota Giuseppe Petrucci, presidente nazionale dell’ENS (Ente Nazionale per la Protezione e l’Assistenza dei Sordi), che a tal proposito segnala una campagna di protesta promossa dalla propria Associazione
«Nella Serenissima Repubblica di Venezia dei secoli passati - scrive Giorgio Genta - chi si occupava, senza la debita competenza, di canali e laguna andava incontro a conseguenze assai spiacevoli. Tradotto in termini contemporanei, sarebbe opportuno stabilire qualcosa di veramente spiacevole anche per chi lancia teorie idiote o balle clamorose sul coronavirus, che sia la “teoria dell’immunità del gregge" del consigliere scientifico del governo britannico o le cosiddette “diete” del signor Panzironi...»
«Un incontro urgente, indifferibile, per confrontarsi sulla gestione dei servizi di assistenza domiciliare gestiti dagli Enti del Terzo Settore»: è questa la richiesta dell’Alleanza delle Cooperative (Settore Sociale), delle organizzazioni sindacali e della FISH Campania (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), inoltrata al presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, ritenendo la recente Ordinanza prodotta in tale àmbito dalla Giunta Regionale ancora «non chiara e risolutrice per i servizi di assistenza domiciliare»
«Chiediamo di assumere con l’urgenza imposta dalla situazione i provvedimenti che riterrete più opportuni, onde definire in quali forme il Governo regionale e le Amministrazioni Comunali e Metropolitane intendano garantire nelle diverse città il rispetto dei diritti inviolabili dell’uomo e dei diritti costituzionali delle persone indigenti, disabili e senzatetto sul territorio siciliano»: lo scrivono ben ottantacinque organizzazioni della Sicilia, in una lettera-appello inviata al Presidente della propria Regione e ai Sindaci di Catania, Messina e Palermo
L’OMAR (Osservatorio Malattie Rare) fa la propria parte nell’attuale emergenza sanitaria legata al coronavirus, mettendo a disposizione gratuitamente di tutti da oggi, 16 marzo, la competenza di oltre venticinque esperti, virologi, epidemiologi, immunologi, igienisti ed esperti di medicina preventiva, pediatri, metabolisti, epatologi, neurologi, nefrologi e pneumologi, ma anche specialisti di diritto, per rispondere online ad ogni quesito, che venga posto da persone affette o meno da Malattie Rare
«In momenti di crisi come quello presente - scrive Giampiero Griffo - risorgono stigma atavici, valutazioni sul valore di persone che hanno caratteristiche “socialmente indesiderabili”, trattamenti differenti che colpiscono le persone con disabilità. Finché infatti saremo “cittadini invisibili”, considerati “speciali”, finché non faremo parte realmente della società e le politiche più generali non si occuperanno delle persone con disabilità, saremo sempre sottoposti a rischi maggiori di limitazione dei nostri diritti e a trattamenti differenti, che spesso violano i nostri diritti umani»
«I nostri appelli per un’attenzione adeguata alle persone con disabilità sono rimasti finora inascoltati. Torniamo quindi ad appellarci al Presidente della Regione De Luca, ribadendo l’urgenza di sospendere tutti i servizi diurni e di garantire un supporto a domicilio, tramite i Comuni e gli Ambiti Sociali»: lo aveva scritto dichiara Daniele Romano, presidente della FISH Campania, poco prima che arrivasse dalla Regione il Decreto che effettivamente ha stabilito la chiusura dei servizi diurni
Una vera e propria task-force è stata organizzata dall’ANGSA Umbria (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici), per fronteggiare l’emergenza sanitaria legata al coronavirus. Gli organi dirigenziali di tale Associazione, infatti, hanno deciso di garantire la gestione degli utenti e il corretto svolgimento delle attività di presa in carico dei ragazzi con autismo, anche con la prospettiva di non interrompere il sostegno alle famiglie, obiettivo primario dell’organizzazione
La soppressione di un evento come “Bentornata Gardensia” causerà un grave danno alla ricerca sulla sclerosi multipla e all’assistenza delle persone che ne sono colpite. L’AISM sottolinea inoltre che in questi giorni le persone con sclerosi multipla sono tra le più deboli, sia perché le loro cure sono basate sugli immunosoppressori, sia per i problemi di accesso ai farmaci e alle cure o per la gestione del lavoro, essendo la rete sanitaria e socio-assistenziale concentrata su altre priorità. «Ma andiamo avanti - dichiarano dall’Associazione - ancora più forti, a far fronte all’emergenza»
Rompere l’isolamento delle persone con sindrome di Down, tramite la condivisione di un’azione creativa ispirata al sole, come un disegno, una fotografia, una poesia, un racconto o un breve video: è l’iniziativa lanciata dall’AIPD, che sta già riscuotendo un grande successo, «permettendo di entrare per un attimo - come spiegano dall’Associazione - nelle case di chi non possiamo incontrare. In questo momento di isolamento e paura, ci aiutano dunque a reagire la creatività e la voglia di stare insieme. Condividere il nostro “sole” ci fa sentire uniti e ci aiuta ad avere fiducia»
«Le persone con disabilità - scrive Giorgio Genta - sono quelle che anche in questi giorni hanno la maggiore esperienza utile da trasmettere alle persone senza disabilità, pensando ad esempio alla resilienza, ovvero all’arte e alla scienza di resistere elasticamente alle situazioni avverse. Le persone con disabilità gravissima e i loro caregiver che le assistono giorno e notte sono la “vetta dell’Everest della resilienza”. Perciò all’ultimo bellissimo slogan lanciato da tanti operatori sanitari, «noi in corsia, voi a casa», si potrebbe anche aggiungere che «noi a casa ci siamo sempre stati!»
«Non dimenticatevi delle persone con disabilità e in particolare di quelle in situazione di gravità, che necessitano di un’assistenza continua: si tratta infatti delle categorie più a rischio di contagio da coronavirus e per questo devono essere immediatamente tutelate»: lo dichiara Nazaro Pagano, presidente nazionale dell’ANMIC, lanciando un nuovo appello al Governo, tramite il quale chiede anche che vengano fornite urgentemente le mascherine e i guanti alle persone con disabilità immunodepresse
«La chiusura dei centri diurni sociosanitari delle Marche riguarda circa 2.300 utenti (anziani, demenze, salute mentale, disabilità), tutte persone e nuclei familiari nella gran parte dei casi in situazione di estrema fragilità. Vi chiediamo dunque di attivarvi nei confronti dei Comuni e dei Servizi Distrettuali, affinché le persone che hanno necessità ricevano sostegno domiciliare nelle forme adeguate al loro bisogno»: lo ha scritto il Gruppo Solidarietà in una lettera inviata al Presidente, al Direttore del Servizio Salute e al Direttore del Servizio Politiche Sociali della propria Regione
In questo particolare periodo storico di pandemia legata al coronavirus, le persone che in Italia utilizzano i dispositivi medici monouso sono in grave difficoltà per ottenere dagli Uffici Protesi delle ASL sacche, placche, cateteri, rinnovi o attivazioni di pratiche e altro ancora. Si tratta di un'utenza che molto spesso ha molteplici patologie, per la quale chiediamo in via del tutto eccezionale di emettere un provvedimento che sburocratizzi al massimo le pratiche per i rinnovi annuali delle forniture, prevedendo anche la consegna diretta dei dispositivi da parte delle aziende al domicilio dei pazienti»: lo hanno scritto i rappresentanti di varie Associazioni in una lettera indirizzata al Presidente del Consiglio, al Ministro della Salute e ad altri esponenti istituzionali di competenza
«In questo momento di emergenza, dobbiamo fare tutti la nostra parte per contenere la diffusione del coronavirus, limitando al massimo le occasioni di contatto. Siamo in linea con la Direttiva della Regione Piemonte di sospendere l’attività dei centri diurni, concentrandoci sull’assistenza domiciliare, come di limitare gli accessi alle strutture residenziali, ma servono misure e risorse straordinarie per sostenere il settore»: lo dichiarano l’ANFFAS di Torino e il Gruppo Agape, che chiedono di poter definire tali misure di concerto con la Regione Piemonte e la Città di Torino
«Chiediamo urgenti e chiare direttive per il territorio del Lazio, al fine di tutelare la salute delle persone che necessitano di cure mediche, delle persone con disabilità, dei loro familiari e degli operatori, questi ultimi messi ancora più a rischio dalla mancanza di dispositivi individuali di protezione. Il nostro territorio regionale, infatti, non può essere lasciato senza indicazioni e coordinamento, ne va della salute e della vita di tutti i cittadini»: lo dichiara Donatella Palumbo, presidente dell’ANFFAS Lazio, appoggiando una nota diffusa in tal senso dalle organizzazioni sindacali
«È il momento - scrive Vincenzo Falabella, presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) - della coesione, dell’unità, della solidarietà. La nostra Federazione ha il dovere civico e morale, più che mai in questo gravissimo frangente, di garantire il massimo di collaborazione: significa supportare le decisioni istituzionali, proporre corretta informazione, raccogliere le segnalazioni dei singoli, delle famiglie, delle associazioni, accantonando ogni polemica e ogni rivendicazione che possa distrarre dall’unico obiettivo in questo momento: uscire dall’emergenza»
«Vorrei porre la vostra attenzione sulla questione della fruibilità di lezioni e prove d’esame erogate in modalità telematica da parte di tutti, chiedendovi di prestare particolare attenzione ai temi di inclusione e diritto allo studio, da sempre cari al nostro Ateneo, tenendo conto del recente Decreto del Presidente del Consiglio, che pone l’accento sulle “specifiche esigenze degli studenti con disabilità”»: lo ha scritto il rettore dell'Università di Padova Rosario Rizzuto alle docenti e ai docenti del proprio Ateneo, ricordando gli strumenti già efficacemente realizzati in questo àmbito
«Affrontare la quotidianità, in considerazione dei cambiamenti dello stile di vita che la situazione emergenziale richiede, tenendo conto delle condizioni di non autonomia delle persone non collaboranti e non autosufficienti»: puntano a questo le varie proposte contenute in un documento elaborato dalla FISH Lazio (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), riguardanti di volta in volta gli interventi di prevenzione sanitaria e la gestione dell’emergenza epidemiologica, le particolari fragilità sociali, i centri diurni e gli interventi nella scuola e nel lavoro