Fornire una metodologia operativa funzionale al rinforzo delle competenze manuali per un potenziamento delle facoltà cognitive, immaginative ed espressive di bambini e ragazzi non vedenti, ipovedenti e anche normovedenti: è questo l’obiettivo del corso di formazione proposto per settembre dall’Istituto dei Ciechi Cavazza di Bologna, con il proprio Museo Tattile Anteros, rivolgendosi a insegnanti curricolari, insegnanti di sostegno ed educatori impegnati nella didattica speciale delle arti, all’interno della scuola di ogni grado, oltreché ad operatori museali responsabili di servizi educativi
Fare arrivare a tutti “I promessi sposi”, il capolavoro di Alessandro Manzoni, anche a chi ha problemi comunicativi o disabilità. Con questo obiettivo, da un’idea dell’ASPOC (Associazione per lo Sviluppo del Potenziale Cognitivo), è nata una versione Inbook dell’opera, ovvero con testo integralmente in simboli basati sulla CAA (Comunicazione Aumentativa Alternativa). A farsene carico è stata Teka Edizioni, che non a caso ha sede a Lecco, nella “patria” dei “Promessi sposi”
È proprio il titolo dell’articolo 12 della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità (“Uguale riconoscimento dinanzi alla Legge”) alla base del progetto “Capacity: la legge è eguale per tutti”, per il quale l’ANFFAS ha lanciato una consultazione pubblica aperta a tutti (anche in versione “facile da leggere”), con l’obiettivo finale di produrre il primo studio italiano in materia di sostegni al processo decisionale per le persone con disabilità, specie intellettive, avvalendosi anche della collaborazione di autorevoli Enti e Università a livello nazionale e internazionale
«È un onore partecipare a questo evento, sia come rappresentante di quei familiari che vivono ogni giorno l’incontro con l’Huntington, sia come esponente di Huntington ONLUS, che lavora al loro fianco alimentando la Rete Italiana della malattia di Huntington, che trascende la singola comunità locale e cerca di costruire risposte grazie allo scambio di competenze e al supporto reciproco»: lo ha dichiarato Maria Grazia Fusi, rappresentante dell’Associazione Huntington, impegnata in questi giorni in Colombia in un grande meeting internazionale dedicato a questa grave malattia neurodegenerativa
Nell’Unione Europea ci sono 40 milioni di donne e ragazze con disabilità (il 16% dell’intera popolazione femminile). È uno dei gruppi sociali più vulnerabili, emarginati ed esclusi dal mercato del lavoro, e anche uno dei più esposti alla violenza domestica»: a dirlo è il CESE, il Comitato Economico e Sociale Europeo, che domani, 11 luglio, presenterà un rapporto al Parlamento Europeo, con cui chiederà alle Istituzioni e agli Stati Membri dell’Unione «di intensificare gli sforzi per combattere la discriminazione che colpisce donne e ragazze con disabilità e la loro esclusione sociale»
Nota 2446 del 10 luglio 2018 - Valutazione anno di prova diplomati magistrali con ricorso pendente, precisazioni
Un itinerario di sei giornate fatto di confronti, aggiornamenti, serate speciali e anche visite guidate, partendo dalla diagnosi di disabilità intellettiva, per arrivare alla realizzazione del diritto alla Vita Indipendente, ai sensi della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità: sarà soprattutto questo, all’insegna di una piena condivisione di spazi vitali in condizioni di uguaglianza, la seconda “Summer School” di Viterbo dell’Associazione Italiana Sindrome X Fragile, organizzazione impegnata su quella che costituisce una delle cause più diffuse di deficit intellettivo
«Personalizzazione, inclusione, accompagnamento sono parole che spesso ritornano nel lavoro con le persone con disabilità e non sempre è facile riuscire a spiegare, a più livelli, in cosa consista questo lavoro. A questo scopo nasce “Asti Express”»: così, dal Centro Di.Vi. dell’Università di Torino, già responsabile scientifico, nel Cuneese, del Progetto “VeLA - Verso l’Autonomia”, viene presentata la web serie “Asti Express”, che racconta una parte del lavoro svolto sul territorio di Asti e Alessandria, con due progetti per la vita indipendente delle persone con disabilità
Sei brevi componenti sul tema e la ripresa di alcune belle interviste, pubblicate a suo tempo dal nostro giornale, compongono “I resilienti: storie di caregivers”, ultima pubblicazione di Giorgio Genta, «ove i resilienti - come spiega lo stesso Autore - sono i caregiver che assistono familiari con gravi disabilità, abituati a trarre energie dalle avversità, e le storie delle loro famiglie sono racconti comuni di eroismi quotidiani, di sofferenze nascoste e di notti insonni». «Le interviste - aggiunge Genta - sono forse un po’ datate, ma non hanno certo perso di attualità, anzi...»
Una tavola rotonda sul tema “Accessibilità culturale e inclusione sociale”, la proiezione della pellicola d’animazione “Pets, vita da animali” con l’adattamento d’ambiente “Autism Friendly” e il film dei Fratelli Taviani “Una questione privata”, con audiodescrizione e sottotitolazione: l’accessibilità culturale per le persone con disabilità la farà realmente da protagonista, il 12 luglio a Sassari, durante il “XIII Sardinia Film Festival”, grazie alla partnership con il progetto di inclusione culturale “Cinemanchìo”
«Sono stati i nostri stessi Soci a suggerire questo progetto, il cui obiettivo principale è di dare respiro alle famiglie che hanno al proprio interno bambini con disabilità gravi, per i quali, nella fase iniziale, è fondamentale l’aiuto delle famiglie stesse, per far conoscere agli assistenti le esigenze specifiche dei loro bimbi»: così Roberto Zazzetti, presidente dell’Associazione La Meridiana di Ascoli Piceno, presenta il campo estivo organizzato grazie al supporto della Società Fainplast Compounds, rivolto, in questo mese di luglio, a ragazzi e ragazze con disabilità fisiche gravi
Dalla Sicilia alla Sardegna, dalla Campania al Piemonte, dalla Liguria alla Toscana, sono numerose le proposte di vacanze accessibili che arrivano ogni anno dalla UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), perché «quello al divertimento e alla vacanza - come sottolinea il presidente nazionale dell'Associazione Marco Rasconi - è un diritto di tutti, senza nessuna distinzione ed è anche l’occasione per sperimentare l’indipendenza, lontano dal contesto familiare, oltre ad offrire alle famiglie un’opportunità di sollievo dall’intenso lavoro di cura che le coinvolge quotidianamente»
Nota 31552 del 9 luglio 2018 - Assegnazioni provvisorie Personale ATA
“Autonomia e cooperazione 2018, campo estivo educativo/riabilitativo”: si chiama così il progetto promosso dall’UICI di Caserta (Unione Italiana dei Ciechi e Ipovedenti), partner dell’IRIFOR della città campana (Istituto per la Ricerca, la Formazione e la Riabilitazione dell’UICI), che vedrà coinvolti dieci giovani tra ciechi e ipovedenti in attività specifiche, per il raggiungimento di un’autonomia personale nel quotidiano. L’iniziativa verrà presentata nel corso di una conferenza stampa in programma per domani, 10 luglio, presso la sede dell’UICI di Caserta
È stato un importante intervento di ammodernamento, quello realizzato nella Stazione di Pontedera (Pisa), perché ha creato i prerequisiti necessari affinché essa diventi accessibile a tutti e tutte. Oggi, tuttavia, le persone con disabilità possono arrivare al binario, ma molte di loro non potranno comunque prendere il treno, mancando un servizio di assistenza per salire e scendere dai vagoni. L’augurio, pertanto, è che Rete Ferroviaria Italiana completi l’opera quanto prima, perché fino ad allora il diritto alla mobilità di tutte le persone con disabilità non potrà considerarsi garantito
Verrà presentato domani, 10 luglio, presso il Centro Protesi INAIL di Vigorso di Budrio (Bologna), il progetto “Handbike Kneeler”, nato dalla collaborazione tra lo stesso Centro Protesi INAIL e il noto atleta paralimpico Alex Zanardi, con la sua Società Sportiva Obiettivo 3. L’obiettivo è quello di avvicinare allo sport, e in particolare al paraciclismo con handbike, le persone con disabilità da amputazione, tramite lo sviluppo di un prototipo di handbike pensato per atleti con disabilità, ma con la possibilità di essere utilizzato anche da persone normodotate
«L’apertura mentale - scrive Stefania Delendati, rivolgendosi a un amico che non c’è più (ma che “c’è ancora”) -, il saper guardare al di là delle apparenze non è un dono innato per ogni persona, che sia in carrozzina o deambulante. È un duro lavoro e tu mi hai insegnato a non avere pregiudizi, a sostituirli con la curiosità di conoscere le differenze. Sappi che ce la sto mettendo tutta per mettere in pratica gli insegnamenti che inconsapevolmente mi hai lasciato in eredità, per non perdere la fiducia in un domani che includa anche la realizzazione di qualche sogno in apparenza impossibile»
Sarà questo uno dei risultati concreti di “Social RARE. Quadro sociale, nuove azioni e proposte per i Malati Rari”, progetto promosso da UNIAMO-FIMR (Federazione Italiana Malattie Rare). Si tratterà di un documento da presentare al Ministro per le Disabilità, riguardante la “Legge sul Durante e Dopo di Noi” e contenente i suggerimenti raccolti da tutti i partner intervenuti all’incontro conclusivo di “Social RARE”, ovvero l’ANFFAS, il Consiglio Nazionale del Notariato, Federsolidarietà-Confocoperative e la Conferenza delle Regioni, oltre alle sollecitazioni di famiglie e caregiver
In quale modo le tecnologie e i nuovi media hanno modificato l’universo delle persone sorde? È
un tema interessante, quello scelto da Lorenzo Nissi Vassalle, per la sua tesi di laurea “I sordi, l’audiovisivo e i nuovi media”, che gli è fruttata un bel 110 e lode al corso triennale in Discipline dello Spettacolo e della Comunicazione all’Università di Pisa. Ma c’è di più: Lorenzo, infatti, è il primo studente sordo, fra quelli seguiti dall’USID dell’Ateneo pisano (Unità di Servizi per l’Integrazione degli Studenti con Disabilità), a laurearsi nel Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere
«Mi piace pensare alla persona con disabilità - scrive Tonino Urgesi - come a un individuo nella sua unicità, e non come a un soggetto sempre da ospedalizzare, accudire, compatire o sempre passivo e mai attivo. Per questo credo non abbia bisogno di un suo Ministero, altrimenti vorrebbe dire continuare a presentarlo come una “parte diversa del tutto”. E non credo nemmeno che abbia bisogno di una specifica “assistenza all’emotività”»
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