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“Pensiero Imprudente”: un profumo di ironia e di inclusione

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«Se la sintonia avesse un profumo – scrive Claudio Imprudente, a proposito della recente presentazione del suo libro “Scritti imprudenti” -, allora quello lo abbiamo respirato tutti a pieni polmoni durante l’incontro tra me e il cardinale Matteo Maria Zuppi: un profumo di ironia e di inclusione che emanava dai racconti di episodi vissuti e di esperienze con persone che hanno contribuito a cambiare una certa cultura della disabilità» L’intervento del cardinale Zuppi alla presentazione del libro di Claudio Imprudente

Non credevo che un libro fosse un ponte per unire passato, presente e futuro, eppure l’incontro della presentazione della mia pubblicazione Scritti imprudenti. Idee e riflessioni intorno alla disabilità (edizioni La Meridiana), assieme al cardinale Matteo Maria Zuppi, vescovo di Bologna e presidente della CEI (Conferenza Episcopale Italiana) [se ne legga già anche su queste pagine, N.d.R.], è stato un ponte solido per unire visi diversi di persone a me care, dove il libro è stato solo un pretesto per raccontare storie di vite vissute ed emozioni a go-go, dove le risate si sono mescolate alle lacrime e viceversa.
Non è un caso che il tutto si sia svolto alla Casa della Pace di Casalecchio di Reno (Bologna), perché la cultura della pace si costruisce solo col dialogo tra persone diverse e tra generazioni diverse.

Se la sintonia avesse un profumo, bene, allora quello lo abbiamo respirato tutti a pieni polmoni durante l’incontro tra me e il cardinale Zuppi: un profumo di ironia e di inclusione che emanava dai racconti di episodi vissuti e di esperienze con persone che hanno contribuito a cambiare una certa cultura della disabilità.
Dare delle risposte oppure delle “non-risposte” è stata la carta vincente per instaurare un clima di accoglienza reciproca. Le battute ironiche hanno messo a proprio agio il pubblico grazie anche a Sandra Negri e Roberto Parmeggiani che hanno coordinato il dialogo con semplicità e spontaneità.

Claudio Imprudente, che cura per Superando la rubrica “Pensiero Imprudente”

Il momento più emozionante, per me, è stata la presenza tra il pubblico di don Edelweiss Montanari, un sacerdote che conosco da cinquant’anni e che mi ha fatto un po’ da secondo padre. Tanti anni fa gli feci una domanda provocatoria da ateo: «Tu dici che Dio è buono, allora perché tu cammini e io no?», bella domanda! E sapete cosa mi rispose? «Io non lo so». Questa è una tipica “non-risposta”, e a volte le non-risposte mettono in moto tutto un processo di crescita e di cambiamento. Infatti, bisogna saper dare delle non-risposte, perché da esse si può costruire insieme un percorso di fiducia reciproca. Forse se mi avesse dato una risposta predefinita e teologicamente corretta io lo avrei salutato, ognuno per sé, invece le non-risposte uniscono e siamo rimasti in contatto.
In un mondo in cui si vuole per forza trovare una soluzione e avere sempre delle ricette, percorrere un sentiero insieme, invece che indicare la meta finale, vuol dire esprimere la propria cura e il proprio amore, invece che disinteressarsi del futuro della persona che ha richiesto una mano.
Anche il cardinale Zuppi era molto d’accordo su questo concetto sul non dare risposte predefinite, per questo un educatore o un insegnante deve imparare l’arte di accompagnare sui sentieri le persone e non limitarsi a dare solo indicazioni.

Scritti Imprudenti è un libro di non-risposte, dove le persone si possono prendere per mano e camminare insieme nei sentieri, dove si può anche tornare indietro, dove si può sudare insieme nelle salite. Questo è un messaggio, a mio avviso, potente e originale da proporre a tutti.
Ligabue canta: «Io non lo so / Se è così sottile / Il filo che ci tiene / Io non lo so / Che cosa manca ancora / Io non lo so / Se sono dentro o fuori / Se mi metto in pari / So che ogni lacrima è diversa / So che nessuna è come te» (Sono sempre i sogni a dare forma al mondo, L. Ligabue, 2020).

E per concludere vorrei ringraziare tutti voi per essermi accanto su questo sentiero che è la Vita.
E voi che non-risposte date? Raccontatemi!
Scrivete a claudio@accaparlante.it oppure sulle mie pagine Facebook e Instagram.

*Il presente contributo è già apparso nel sito del CDH-Cooperativa Accaparlante di Bologna, con il titolo “Scritti Imprudenti con il Cardinal Zuppi” e viene qui proposto, con minimi riadattamenti al diverso contenitore, per gentile concessione.

Pensiero Imprudente
Dalla fine del 2022 Claudio Imprudente è divenuto una “firma” costante del nostro giornale, con questa suo spazio fisso che abbiamo concordato assieme di chiamare Pensiero Imprudente, grazie alla quale sta impreziosendo le nostre pagine, condividendo con Lettori e Lettrici il proprio sguardo sull’attualità.
Persona già assai nota a chi si occupa di disabilità e di tutto quanto ruota attorno a tale tema, Claudio Imprudente è giornalista, scrittore ed educatore, presidente onorario del CDH di Bologna (Centro Documentazione Handicap) e tra i fondatori della Comunità di Famiglie per l’Accoglienza Maranà-tha. All’interno del CDH ha ideato, insieme a un’équipe di educatori e formatori specializzati, il Progetto Calamaio, che da tantissimi anni propone percorsi formativi sulla diversità e l’handicap al mondo della scuola e del lavoro. Attraverso di esso ha realizzato, dal 1986 a oggi, più di diecimila incontri con gli studenti e le studentesse delle scuole italiane. In qualità di formatore, poi, è stato invitato a numerosi convegni e ha partecipato a trasmissioni televisive e radiofoniche.
Già direttore di una testata “storica” come «Hp-Accaparlante», ha pubblicato libri per adulti e ragazzi, dalle fiabe ai saggi, tra cui Una vita imprudente. Percorsi di un diversabile in un contesto di fiducia e il più recente Da geranio a educatore. Frammenti di un percorso possibile, entrambi editi da Erickson. Ha collaborato e collabora con varie riviste e testate, come il «Messaggero di Sant’Antonio», per cui cura da anni la rubrica “DiversaMente”. Il 18 Maggio 2011 è stato insignito della laurea ad honorem dall’Università di Bologna, in Formazione e Cooperazione.

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La Maratona ANFFAS del 28 marzo: Lavoro Ergo Sum!

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In occasione del 67° anniversario dalla fondazione dell’ANFFAS e della XVIII Giornata Nazionale sulle Disabilità Intellettive e Disturbi del Neurosviluppo, il 28 marzo tornerà la Maratona ANFFAS, evento online incentrato sui diritti umani e sulla qualità della vita delle persone con disabilità, che quest’anno si intitolerà “Lavoro Ergo Sum”, avendo segnatamente quale tema centrale quello dell’inclusione lavorativa

In occasione del 67° anniversario dalla fondazione dell’ANFFAS (Associazione Nazionale di Famiglie e Persone con Disabilità Intellettive e Disturbi del Neurosviluppo) e della XVIII Giornata Nazionale sulle Disabilità Intellettive e Disturbi del Neurosviluppo, il 28 marzo tornerà la Maratona ANFFAS, evento patrocinato dal Senato della Repubblica, in linea con i princìpi sanciti dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, incentrato sui diritti umani e sulla qualità della vita delle persone con disabilità, che quest’anno si intitolerà Lavoro Ergo Sum, avendo segnatamente quale tema centrale quello dell’inclusione lavorativa, con un focus sull’inserimento lavorativo e sui percorsi dedicati. «Infatti, il lavoro – sottolineano dall’ANFFAS – è un diritto-dovere che deve essere garantito a tutti i cittadini, inclusi quelli con disabilità, ma, nonostante i progressi compiuti, esso rimane per molti un obiettivo difficile da raggiungere, soprattutto per coloro che, a causa di pregiudizi e stereotipi, non vengono considerati come persone capaci di dare un contributo significativo alla vita sociale e professionale».
In programma dunque il 28 marzo, come detto, l’evento promosso dall’ANFFAS si terrà online su piattaforma Zoom e in diretta Facebook (ore 9-17), con le testimonianze di oltre venti realtà ANFFAS di tutta Italia e la presentazione di esperienze concrete e testimonianze dirette sul’inclusione lavorativa.

Durante la giornata, va ricordato, sono previsti anche i contributi della ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Elvira Calderone (in attesa di conferma) e della ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli, nonché un intervento di approfondimento sul tema a cura del Centro Studi Giuridici e Sociali dell’ANFFAS Nazionale. Sarà rappresentato anche il CNOCL (Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro), con il proprio presidente Rosario De Luca e con Roberto De Lorenzis, per presentare il protocollo siglato con la stessa ANFFAS Nazionale nel settembre dello scorso anno (se ne legga anche sulle nostre pagine).
«Siamo convinti – affermano a tal proposito dall’ANFFAS – che le esperienze condivise, unitamente alle prospettive legislative e istituzionali, rappresenteranno un importante momento di riflessione e confronto, animando gli obiettivi principali di questa nostra iniziativa, vale a dire: promuovere l’inclusione, perché il diritto al lavoro è fondamentale per garantire pari opportunità e una vita dignitosa a tutti; contrastare ogni discriminazione e stereotipo, facendo luce, grazie alle testimonianze delle persone con disabilità, sul forte desiderio di partecipare attivamente alla vita lavorativa, evidenziando le difficoltà e le barriere ancora presenti; valorizzare le esperienze di inserimento lavorativo realizzate dalle strutture ANFFAS in tutta Italia, mettendo in evidenza buone prassi e iniziative innovative che favoriscono l’inclusione lavorativa; condividere, infine, storie di successo, a dimostrazione che, con il giusto supporto, le persone con disabilità possono ricoprire ruoli lavorativi significativi, contribuendo in modo importante alla società».

«Una Maratona, dunque – concludono dall’Associazione – che sarà un prezioso momento di riflessione e confronto, per sensibilizzare le istituzioni e il grande pubblico sul valore delle persone con disabilità nel mondo del lavoro, promuovendo l’abbattimento delle barriere che ancora impediscono a molti di accedere a opportunità professionali». (S.B.)

Per ogni ulteriore informazione: comunicazione@anffas.net.

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Grande successo ed evento finale per “Sensuability, ti ha detto niente la mamma?”

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Grande è stato in questo mese il successo di pubblico e critica per la mostra “Sensuability, ti ha detto niente la mamma?”, che ha esplorato in questa edizione il rapporto tra sessualità, disabilità e letteratura e che si concluderà con un evento speciale nel pomeriggio del 15 marzo, durante il quale l’artista Anarkikka, che è tra le autrici esposte, presenterà per l’occasione il proprio libro “Non chiamatelo raptus!”, ove si affronta con illustrazioni il tema della violenza di genere L’artista Anarkikka presenterà il 15 marzo il proprio libro “Non chiamatelo raptus”, durante l’evento conclusivo della mostra di Roma “Sensuability, ti ha detto niente la mamma?”

Inaugurata il 14 febbraio scorso alla Biblioteca Laurentina di Roma, come avevamo ampiamente riferito anche sulle nostre pagine, la mostra Sensuability, ti ha detto niente la mamma?, l’ormai tradizionale esposizione di fumetti e illustrazioni inserita nell’àmbito del più ampio progetto Sensuability, ideato da Armanda Salvucci, presidente dell’Associazione NessunoTocchiMario, ha esplorato in questa edizione il rapporto tra sessualità, disabilità e letteratura, mettendo in luce come narrazione, fumetto e arte possano contribuire a cambiare la percezione del desiderio, dell’erotismo e della corporeità delle persone con disabilità.
In mostra vi sono state oltre 160 tavole, di cui più di 80 provenienti dal lavoro di artisti esordienti che hanno partecipato al concorso Sensuability & Comics, promosso in collaborazione con Comicon (Festival Internazionale della Cultura Pop, Officina B5 – Scuola d’illustrazione romana) e ARF! (Festival del Fumetto di Roma).

Grande in questo mese è stato il successo di pubblico e critica per l’iniziativa, che si concluderà con un evento speciale nel pomeriggio del 15 marzo (ore 16.30-18), un finissage cui parteciperà l’artista Anarkikka, che è tra le autrici esposte e che per l’occasione presenterà il proprio libro Non chiamatelo raptus (People, collana “Tracce”), che affronta con illustrazioni il tema della violenza di genere.
Come sottolinea la sociolinguista Vera Gheno nella prefazione del libro: «Parlare di violenza sistemica non vuol dire presumere che in ogni maschio si nasconda un femminicida, ma significa, piuttosto, riconoscere l’esistenza di un sostrato sociale e culturale. […] Basta unire i pezzi, che è esattamente ciò che fa Anarkikka: mette in fila tanti, troppi episodi che dobbiamo ricordare, uno per uno, mostrandoci quel disegno perverso che ancora troppe persone negano».

Moderato dalla giornalista e attivista femminista Barbara Bonomi Romagnoli, l’pevenmto del 15 marzo potrà contare sulla presenza della citata Armanda Salvucci e di alino, con la partecipazione dell’intero staff di Sensuability e di tanti appassionati e appassionate che hanno seguito la mostra con entusiasmo. (S.B.)

Per ulteriori informazioni: Daniela Russo (russo.da@gmail.com).

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Per una riforma organica e coerente del sistema sociosanitario

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«Esprimiamo forte preoccupazione per quell’emendamento i cui contenuti potrebbero avere implicazioni gravi per i diritti dei soggetti vulnerabili, in particolare le persone con disabilità, e per il funzionamento stesso del sistema sanitario nazionale»: lo si legge in una nota della Federazione FISH, in riferimento a un emendamento 400 al Disegno di Legge su “Misure di garanzia per l’erogazione delle prestazioni sanitarie e altre disposizioni in materia sanitaria”, in discussione al Senato È in discussione al Senato il Disegno di Legge su “Misure di garanzia per l’erogazione delle prestazioni sanitarie e altre disposizioni in materia sanitaria”

«Esprimiamo forte preoccupazione per quell’emendamento i cui contenuti potrebbero avere implicazioni gravi per i diritti dei soggetti vulnerabili, in particolare le persone con disabilità, e per il funzionamento stesso del sistema sanitario nazionale»: è quanto si legge in una nota diffusa dalla FISH (Federazione Italiana per i Diritti delle Persone con Disabilità e Famiglie), in riferimento all’emendamento n. 13.0.400 al Disegno di Legge su Misure di garanzia per l’erogazione delle prestazioni sanitarie e altre disposizioni in materia sanitaria (Atto del Senato n. 1241), che nel modificare l’articolo 30 della Legge 730/83 (Legge Finanziaria per il 1984), recita testualmente: «Dopo l’articolo 13 [del Disegno di Legge] aggiungere l’articolo 13-bis», ossia: «All’articolo 30, comma 1, della legge 27 dicembre 1983, n. 730, le parole: “Sono a carico del fondo sanitario nazionale gli oneri delle attività di rilievo sanitario connesse con quelle socio-assistenziali” sono sostituite dalle seguenti: “Sono a carico del fondo sanitario nazionale esclusivamente gli oneri delle attività di rilievo sanitario anche se connesse con quelle socio-assistenziali”. Conseguentemente, nell’ambito della quota a carico del servizio sanitario nazionale per l’erogazione delle prestazioni di assistenza sociosanitaria residenziale e semiresidenziale, di cui all’articolo 30 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 12 gennaio 2017, recante definizione e aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, salva la ripartizione ivi contemplata elevabile al 70 per cento nei casi di alta complessità assistenziale, sono a carico del fondo sanitario nazionale esclusivamente gli oneri delle prestazioni di rilievo sanitario, secondo quanto rilevato nell’ambito della valutazione multidimensionale per la presa in carico dell’assistito, anche se connesse con quelle socio-assistenziali in termini di specifica efficacia terapeutica [grassetti nostri nella citazione, N.d.R.]».

«Interventi normativi parziali e incerti – sottolineano dalla FISH -, come quello proposto nell’emendamento in esame, rischiano di compromettere il rispetto dei princìpi costituzionali. La nostra richiesta al Legislatore è dunque quella di valutare con attenzione gli effetti di tale proposta e di avviare un dibattito approfondito e costruttivo, al fine di giungere a una riforma organica e coerente del sistema sociosanitario, una riforma che, in linea con i princìpi costituzionali, garantisca la piena tutela dei diritti delle persone con disabilità, senza lasciare spazio a interpretazioni ambigue o ingiustizie sistemiche che possano limitare l’accesso alle cure e ai servizi necessari».

«La salute e la tutela sociosanitaria delle persone con disabilità – afferma a tal proposito il presidente della FISH Vincenzo Falabella – non possono essere messe in discussione con interventi normativi parziali e poco chiari. È fondamentale, infatti, che qualsiasi intervento legislativo in materia sanitaria e sociale rispetti e rafforzi i principi di universalità, equità e accessibilità, poiché solo in questo modo si potrà assicurare che ogni persona, indipendentemente dalle sue condizioni, abbia diritto alla stessa qualità di assistenza e protezione». (S.B.)

Per ulteriori informazioni: ufficiostampa@fishonlus.it.

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Progetto DAMA: nasce il Tavolo per le Linee Guida Nazionali

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Passo decisivo per il progetto DAMA, modello di accoglienza in ospedale per persone con disabilità. Firmato infatti dai ministri Locatelli e Schillaci il Decreto che istituisce il “Tavolo tecnico per l’adozione di un Documento programmatico di indirizzo”

Nasce un Tavolo tecnico per stendere le Linee Guida Nazionali per il progetto DAMA (Disabled Advanced Medical Assistance ovvero “Assistenza medica avanzata alle persone con disabilità”): l’obiettivo è garantire sul territorio nazionale un modello organizzativo uniforme per facilitare l’accesso, l’accoglienza e la presa in carico dei bambini/bambine e delle persone adulte con disabilità presso le strutture sanitarie. Il progetto DAMA si prepara, insomma, a diventare un modello di riferimento nazionale.
Lo scorso 3 marzo, infatti la ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli e il ministro della Salute Orazio Schillaci hanno firmato il Decreto che istituisce il «Tavolo tecnico per l’adozione di un Documento programmatico di indirizzo per il progetto DAMA», modello di accoglienza in ospedale per persone con disabilità nato nel 2000 presso l’Ospedale San Paolo di Milano.
Coordinatore del Tavolo, che avrà una durata di otto mesi, a partire dalla data della riunione di insediamento, sarà Filippo Ghelma, direttore della Struttura Complessa DAMA del citato Ospedale San Paolo di Milano.

«Il sistema DAMA – spiega Locatelli – è un modello innovativo che necessita di essere esteso e portato all’attenzione di tutti. Definire le Linee Guida nazionali, scopo del Tavolo Interministeriale, è il passo che ci consentirà di diffondere sempre di più questi protocolli per la presa in carico e la cura avanzata nei contesti ospedalieri delle persone con disabilità, in particolare intellettive e relazionali».
«Il pieno diritto alla salute, all’assistenza e all’accesso alle cure delle persone con disabilità – dichiara dal canto suo Schillaci – sono una priorità a cui abbiamo rivolto la massima attenzione. In questa direzione va il modello DAMA attraverso il quale vogliamo sviluppare un percorso di accoglienza e assistenza medica ospedaliera per una presa in carico delle persone con disabilità attraverso un approccio personalizzato e incentrato sui bisogni del singolo paziente». (C.C.)

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L’Intergruppo Regionale della Lombardia sulle Malattie Rare, Malattie Neurodegenerative e Neuroscienze

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Fortemente voluto dalla consigliera regionale Lisa Noja, è nato il primo Intergruppo Regionale della Lombardia sulle Malattie Rare, Malattie Neurodegenerative e Neuroscienze, cui partecipano 26 consiglieri appartenenti a tutti i gruppi politici. L’organismo è nato sulla falsariga di quello presente da anni in Parlamento, con l’obiettivo di rafforzare il dialogo tra istituzioni, associazioni di pazienti ed esperti del settore sul tema delle Malattie Rare Consiglieri della Regione Lombardia che compongono il nuovo Intergruppo Regionale sulle Malattie Rare, Malattie Neurodegenerative e Neuroscienze

Fortemente voluto dalla consigliera regionale Lisa Noja, è stato presentato nei giorni scorsi, presso il Consiglio Regionale della Lombardia, il primo Intergruppo Regionale sulle Malattie Rare, Malattie Neurodegenerative e Neuroscienze, che vede la partecipazione di ventisei consiglieri appartenenti a tutti i gruppi politici.
Il nuovo organismo è nato sulla falsariga di quello presente da anni in Parlamento, con l’obiettivo di rafforzare il dialogo tra istituzioni, associazioni di pazienti ed esperti del settore e di realizzare, in modo bipartisan, politiche sanitarie e sociosanitarie sempre più efficaci e rispondenti alle necessità dei cittadini e delle cittadine affetti da queste patologie, nonché promuovere la ricerca nelle neuroscienze.

«La Lombardia – sottolinea Lisa Noja – rappresenta un’eccellenza tra le Regioni italiane nel trattamento delle Malattie Rare e Neurogenerative, poiché ha una rete di centri di riferimento di assoluto rilievo, a livello non solo nazionale, ma anche europeo. Ciò tuttavia comporta una responsabilità ancora maggiore verso i pazienti e le loro famiglie, in un momento in cui, grazie alla ricerca, sono disponibili terapie avanzate e farmaci sempre più innovativi. La nuova sfida che deve affrontare la nostra Regione riguarda dunque la capacità di garantire una presa in carico multidimensionale e multidisciplinare, non solo a livello ospedaliero, ma anche da parte della medicina territoriale, consentendo diagnosi sempre più precoci e assicurando a tutti i malati l’accesso tempestivo alle nuove cure, finalmente disponibili. Proprio per questo è importante il ruolo che può svolgere l’Intergruppo, come strumento di raccordo, in una logica pragmatica e bipartisan, tra il mondo della ricerca, degli operatori sanitari, delle associazioni dei pazienti e le istituzioni incaricate di attuare le politiche di assistenza sanitaria e sociosanitaria in favore dei tanti cittadini lombardi che soffrono di patologie così complesse».

Alla conferenza stampa di presentazione dell’Intergruppo ha partecipato Guido Bertolaso, assessore al Welfare della Regione Lombardia, insieme ad autorevoli rappresentanti del mondo scientifico e associativo, tra cui Erica Daina, referente del Centro di Coordinamento della Rete Regionale Malattie Rare (Istituto Mario Negri), Marco Sessa, vicepresidente di UNIAMO, la Federazione Italiana Malattie Rare, Ilaria Ciancaleoni Bartoli, fondatrice e direttrice dell’OMaR (Osservatorio Malattie Rare) e Patrizia Spadin, presidente dell’AIMA (Associazione Italiana Malattia di Alzheimer). (S.B.)

Per ulteriori informazioni: Flora Casalinuovo (flora.casalinuovo@mateagency.it).

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Conto alla rovescia per il Global Disability Summit: la partecipazione della FISH

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Il Global Disability Summit in programma a Berlino il 2 e 3 aprile prossimi sarà un importante evento internazionale tutto centrato sulla promozione dei diritti delle persone con disabilità, ma anche una vera e propria piattaforma su cui far convergere e mettere nero su bianco impegni concreti, per quanto riguarda la cooperazione internazionale e le politiche di inclusione della disabilità. A rappresentare a Berlino la Presidenza della Federazione FISH sarà Marco Espa

Già segnalato qualche tempo fa anche sulle nostre pagine, il Global Disability Summit in programma a Berlino il 2 e 3 aprile prossimi sarà un importante e atteso evento internazionale tutto centrato sulla promozione dei diritti delle persone con disabilità, ma anche una vera e propria piattaforma su cui far convergere e mettere nero su bianco impegni concreti, per quanto riguarda la cooperazione internazionale e le politiche di inclusione della disabilità. Impegni che saranno rappresentati sostanzialmente, come aveva sottolineato anche l’EDF, il Forum Europeo sulla Disabilità, da adeguate risorse finanziarie e umane per promuovere lo sviluppo e le azioni umanitarie inclusive della disabilità, a partire dai sedici impegni assunti dall’Unione Europea nel precedente Summit del 2022.

«La Commissione Europea – avevano dichiarato a tal proposito dall’EDF – renderà l’inclusione della disabilità una priorità assoluta nel prossimo quadro finanziario dell’Unione, solo assicurando che i programmi di finanziamento promuovano l’accessibilità e l’inclusione per le persone con disabilità. Questo dovrà includere tra l’altro la garanzia di sicurezza e di diritti in situazioni di crisi; che tutti gli aiuti pubblici allo sviluppo e gli investimenti siano in linea con la Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità; il sostegno alla partecipazione delle organizzazioni di persone con disabilità; un contributo al Fondo Globale per la Disabilità di almeno 10 milioni di euro; la promozione dell’inclusione attraverso i cosiddetti “Strumenti di assistenza pre-adesione” (IPA)».

A rappresentare a Berlino la Presidenza della FISH (Federazione Italiana per i Diritti delle Persone con Disabilità e Famiglie) sarà Marco Espa, del quale, a livello internazionale e in veste anche di presidente dell’ABC (Associazione Bambini Cerebrolesi), avevamo segnalato in questi anni le partecipazioni all’ESSC (European Social Services Conference), la Conferenza Europea dei Servizi Sociali, per dare visibilità ad esperienze di coprogettazione personalizzata di vita per le persone con disabilità. (S.B.)

Ricordiamo ancora il link al sito dedicato al Global Disability Summit di Berlino.

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L’adesione del Forum del Terzo Settore a “Una piazza per l’Europa”

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«Chiediamo un’Europa impegnata nel rispetto e nell’attuazione del Pilastro Europeo dei Diritti Sociali, nel rafforzamento del welfare e nello sviluppo dei diritti civili»: lo si legge tra l’altro nel documento di adesione alla manifestazione “Una piazza per l’Europa” del 15 marzo, approvato dall’Assemblea dei Soci del Forum del Terzo Settore

L’Assemblea dei Soci del Forum del Terzo Settore ha approvato il documento di adesione alla manifestazione Una piazza per l’Europa del 15 marzo, ove si legge tra l’altro che «il Terzo Settore italiano è promotore, a livello nazionale e internazionale, dei valori della democrazia, pace, partecipazione, inclusione, solidarietà e sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Esso si riconosce pienamente e convintamente sotto la bandiera dell’Unione Europea quale organismo sovranazionale nato per garantire un futuro di pace e di benessere ai cittadini europei e di tutti i Paesi. Ritiene pertanto essenziale al rafforzamento e allo sviluppo delle istituzioni democratiche, nazionali ed europee, il ruolo svolto dalle organizzazioni della società civile, per valorizzare la partecipazione civica e l’espressione dei bisogni e delle opportunità delle persone.

«Sappiamo in quale Europa credere e quale Europa chiedere – si legge ancora nel documento del Forum -: un’Europa politica, sì, ma che promuova il rispetto del diritto internazionale, investa nella diplomazia e nella cooperazione internazionale invece che nella corsa agli armamenti, in modo da contrastare paure e diffidenze; un’Europa che rilanci un sistema multilaterale, in grado di mettere realmente al centro lo sviluppo umano e il benessere collettivo; un’Europa impegnata nel rispetto e nell’attuazione del Pilastro Europeo dei Diritti Sociali, nel rafforzamento del welfare e nello sviluppo dei diritti civili; un’Europa che ampli i suoi spazi e le sue opportunità di democrazia, che tuteli la libertà, che pratichi l’accoglienza e l’inclusione dei migranti e richiedenti asilo, che persegua con convinzione gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, che creda e investa nell’economia sociale».

E dunque, conclude il documento del Forum, «il 15 marzo saremo in piazza per difendere i princìpi dell’Europa nata dalle macerie di un conflitto mondiale e per chiedere che l’Europa di oggi non tradisca le sue promesse alle nuove generazioni». (S.B.)

Per ulteriori informazioni: stampa@forumterzosettore.it.
A questo link vi è l’elenco completo di tutti i soci e degli aderenti al Forum Nazionale del Terzo Settore, tra cui anche la FISH (Federazione Italiana per i Diritti delle Persone con Disabilità e Famiglie).

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“Grandi amori” e accessibilità ai Musei Civici di Monza

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Fino al 30 marzo speciali visite inclusive ai Musei Civici di Monza che celebrano il tema dell’amore con la mostra “Grandi amori. Passione e sentimento nelle opere dei Musei Civici di Monza”. Si organizzano infatti visite dedicate a persone cieche, sorde segnanti o con disabilità cognitive La stampa “Atala e Chacta” di Innocenzo Fraccaroli e Aurelio Alfieri, presente nei Musei Civici di Monza

Da Raffaello ad Hayez, da Gustave Doré fino al monzese Giuseppe Longhi: oltre 50 pezzi, tra stampe antiche e dipinti, della mostra Grandi amori. Passione e sentimento nelle opere dei Musei Civici di Monza” possono essere ammirati e “vissuti” anche da persone con diverse disabilità.

Il percorso dell’esposizione rievoca i “grandi amori” della storia, del mito, della letteratura. In mostra sono presenti nove audiodescrizioni per persone cieche o ipovedenti attivabili tramite QRCode. Su prenotazione per gruppi, è possibile poi organizzare visite guidate per persone cieche: il dettagliato racconto della guida di una selezione di opere sarà il mezzo grazie al quale i visitatori e le visitatrici potranno approfondire le tematiche dell’esposizione. Al termine del percorso con la guida, sarà possibile proseguire in autonomia la visita alla collezione permanente dei Musei Civici, utilizzando gli ausili disponibili.

Nella visita guidata per persone sorde segnanti, sempre su prenotazione, la guida sarà accompagnata da un interprete LIS per una traduzione simultanea in Lingua dei Segni. Infine, nella visita guidata per persone con disabilità intellettive, su prenotazione e per gruppi, le opere, minimo due e massimo cinque, saranno presentate ai visitatori tramite agenda visiva e accompagnate eventualmente da tavole in CAA (Comunicazione Aumentativa Alternativa) o altre immagini a corredo, per meglio chiarire la descrizione della guida. Il percorso può adattarsi alle esigenze specifiche del momento, includendo o escludendo alcune opere o dettagli a seconda dell’interesse e del desiderio di partecipazione dei visitatori/visitatrici. Al termine della visita, la fruizione del gruppo può proseguire in autonomia con l’ausilio delle apposite guide in CAA e Easy Font Reading (“Lettura facile da leggere e da comprendere”) per la parte di collezione permanente dei Musei Civici.
Infine, la visita guidata per persone con demenze è da “personalizzare” tra i percorsi confezionati in base al livello di attenzione e comprensione dei visitatori/visitatrici.
La mostra e il museo, va ricordato, sono totalmente accessibili a persone con difficoltà motorie. (C.C.) 

Tutte le informazioni per prenotare l’attività a questo link.

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Lavoro e disabilità: un protocollo tra Montecatone e la Regione Emilia Romagna

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Verrà presentato il 17 un protocollo d’intesa tra l’Istituto Riabilitativo Montecatone, la nota struttura di Imola (Bologna) impegnata nella riabilitazione di persone mielolese o con grave cerebrolesione acquisita, e l’Agenzia Regionale per il Lavoro dell’Emilia Romagna, iniziativa tramite la quale promuovere attività di informazione e orientamento al lavoro per persone con disabilità e in particolare per quelle con necessità di sostegno elevato o molto elevato

Nel corso di una conferenza stampa in programma nella mattinata del 17 marzo (ore 11.30), presso l’Istituto Riabilitativo Montecatone, la nota struttura di Imola (Bologna) impegnata nella riabilitazione di persone mielolese o con grave cerebrolesione acquisita, verrà sottoscritto un protocollo d’intesa tra lo stesso Montecatone e l’Assessorato al Lavoro e alle Politiche per la Salute della Regione Emilia Romagna (ARL-Agenzia Regionale per il Lavoro), iniziativa con cui ci si propone di promuovere attività di informazione e orientamento al lavoro per persone con disabilità e in particolare per quelle con necessità di sostegno elevato o molto elevato, durante il loro percorso nella struttura di Imola e fino al reinserimento nella vita quotidiana.

Saranno presenti per l’occasione Giovanni Paglia, assessore al Lavoro della Regione Emilia-Romagna; Paolo Iannini, direttore dell’ARL Emilia Romagna; Marco Silvagni, dirigente del Servizio Centro 1 della stessa ARL Emilia Romagna; Claudia Romano, responsabile del Collocamento Mirato di Bologna; Mario Tubertini, commissario straordinario di Montecatone: Simona Bianchi, direttrice sanitaria di Montecatone. (S.B.)

Per ulteriori informazioni: Ufficio Stampa dell’Istituto Riabilitativo Montecatone (Massimo Boni), massimo.boni@montecatone.com.

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Opportunità di inclusione dalla Carta Europea della Disabilità: se ne parlerà al CNEL

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Promosso dall’Osservatorio Inclusione e Accessibilità del CNEL (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro), si terrà il 28 marzo, presso la sede romana dello stesso CNEL, l’incontro denominato “Disability Card, strumento di inclusione per le persone con disabilità”, dedicato appunto allo strumento della Carte Europea della Disabilità, definitivamente approvata lo scorso anno dalle Istituzioni continentali e che nel nostro Paese ha visto quale “guida pioniera” la Federazione FISH

Lo scorso anno abbiamo seguito passo dopo passo le ultime tappe del percorso volto ad istituire un modello di Carta Europea della Disabilità (European Disability Card) valido in tutti i 27 Stati Membri dell’Unione Europea. Il passaggio conclusivo era arrivato nel mese di ottobre, con l’approvazione, da parte del Consiglio dell’Unione, della versione finale del testo di Direttiva sulla Carta Europea di Invalidità e sul Contrassegno Europeo di Parcheggio, dopo il superamento degli ultimi ostacoli burocratici e del ritardo dovuto alla necessità di tradurre legalmente il testo stesso in ventisette lingue. A quel punto è iniziato il conto alla rovescia affinché i Paesi dell’Unione incominciassero ad emettere le Carte, che dovranno diventare realtà al più tardi entro il 2028.
L’iniziativa, che nel nostro Paese ha visto già molti anni fa quale “guida pioniera” la FISH (già Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap, oggi Federazione Italiana per i Diritti delle Persone con Disabilità e Famiglie), riguarda, lo ricordiamo, una Carta, come si può leggere nel portale della Commissione Europea, che dovrà servire come prova dello stato di disabilità in tutti i Paesi dell’Unione Europea, garantendo ai titolari parità di accesso a condizioni speciali e trattamenti preferenziali ovunque nell’Unione stessa. In particolare, tali condizioni si applicheranno utilizzando i trasporti pubblici, partecipando ad eventi culturali, visitando musei, centri ricreativi e sportivi, parchi di divertimento e altro ancora, il tutto potendo assumere la forma, tra gli altri, di ingresso gratuito, tariffe ridotte, accesso prioritario, assistenza personale, ausili per la mobilità. La Carta integrerà pertanto le Carte Nazionali di Disabilità, che continueranno a essere rilasciate dalle autorità nazionali, in base ai propri criteri.

Di tutto questo si parlerà nella mattinata del 28 marzo (ore 10-13) presso la sede romana del CNEL, il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, nel corso dell’incontro denominato Disability Card, strumento di inclusione per le persone con disabilità, promosso dall’Osservatorio Inclusione e Accessibilità, di cui è coordinatore il consigliere dello stesso CNEL Vincenzo Falabella, che è anche presidente nazionale della FISH.
Dopo i saluti istituzionali di Renato Brunetta, presidente del CNEL, di Alessandra Locatelli, ministra per le Disabilità e dello stesso Vincenzo Falabella, interverranno, con la moderazione di Anita Fiaschetti, giornalista e sociologa, Roberto Speziale, presidente nazionale dell’ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie e Persone con Disabilità Intellettiva e Disturbi del Neurosviluppo) e vicepresidente vicario della FISH; Pier Raffaele Spena, presidente della FAIS (Federazione delle Associazioni Incontinenti e Stomizzati); Giovanna Del Mondo, dirigente dell’INPS (Direzione Centrale Salute e Prestazioni di Disabilità. Area Manageriale – Innovazione, Evoluzione dei Servizi e Piattaforme di Interoperabilità); Diego Borella, esperto dell’Osservatorio Nazionale sulla Condizione delle Persone con Disabilità (Ufficio per le Politiche in favore delle Persone con Disabilità, Presidenza del Consiglio).
Chiuderà i lavori Maria Teresa Bellucci, viceministra del Lavoro e delle Politiche Sociali. (S.B.)

Per partecipare all’incontro fare riferimento a questo link.

L'articolo Opportunità di inclusione dalla Carta Europea della Disabilità: se ne parlerà al CNEL proviene da Superando.

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