Tra i progetti della Cooperativa Sociale CLAP - Centro di Apprendimento che si occupa di giovani con Bisogni Educativi Speciali e che ha sede in provincia di Pavia - vi è anche quello della Scuola Calcio per ragazzi con sindrome di Down, avviato un paio di anni fa, ma che sta già ottenendo ottimi risultati, con alcuni ragazzi che hanno già potuto mettere in campo tutto il loro entusiasmo e la loro grinta, in un calcio interpretato all’insegna della piena inclusione
«Con una maggiore conoscenza della disabilità visiva, questi giovani saranno meno imbarazzati e meno colti di sorpresa quando si troveranno davanti persone cieche e ipovedenti che avranno bisogno di cure mediche. Abbiamo tra l’altro spiegato anche come accogliere il cane guida in ospedale»: così l’Associazione Blindsight Project commenta la lezione tenuta a Feltre (Belluno), presso il locale Corso di Laurea in Infermieristica, riguardante appunto l’accoglienza delle persone con disabilità visiva in un ambiente ospedaliero
Quella dell’arte manuale - e nella fattispecie della tessitura - è la via scelta dall’Associazione L’Ortica di Milano per capire i talenti dei ragazzi con autismo e fare da ponte, ove possibile, con il mondo del lavoro. Si tenta quindi di rispondere in tal modo all’esigenza (una delle tante) delle famiglie con figli con autismo di dare un futuro alla propria prole
La presentazione di esperienze concrete già realizzate o in corso di realizzazione in Valle d’Aosta - ma anche nel Trentino e in Veneto - favorendo inoltre lo scambio e il confronto sul tema trattato, per sviluppare ulteriori azioni e progetti che contengano la miglior mediazione possibile tra tutela dell’ambiente e garanzia di una fruibilità per tutti: consisterà sostanzialmente in questo l’incontro di studi “Il turismo accessibile nei parchi e negli ambienti naturali di montagna”, in programma per il 26 maggio ad Aosta
«Il Piano Educativo Individualizzato (PEI) dello studente con disabilità - scrive Giovanni Maffullo - lungi dall’essere un mero adempimento procedurale volto alla sottoscrizione da parte di più Istituzioni (Scuola, Sanità, Famiglia) e lungi dall’essere solo programmazione e valutazione didattico-disciplinare che i docenti devono adempiere, dovrebbe rappresentare la possibilità da parte di tutti gli attori e del vero protagonista - lo studente - di cominciare ad essere più consapevole su cosa gli piacerebbe diventare e su ciò che è disposto a fare nel concreto»
Anche nel profondo Sud del nostro Paese, dunque, l’alternanza scuola-lavoro - nello specifico per il tramite del metodo di lettura e scrittura Braille - può e deve contribuire a porre le basi di una società migliore e a misura di tutti e di ciascuno: lo hanno ben dimostrato gli ottimi risultati conseguiti presso il Liceo Galilei di Catania, con il Progetto “Braillando insieme”, che vivrà il 26 maggio il proprio momento conclusivo e che ha impegnato gli studenti, proprio grazie al Braille, in un’iniziativa realmente inclusiva di alternanza scuola-lavoro
Si chiama “Monumenti Aperti”, la manifestazione curata ormai da anni dall’Associazione Culturale Imago Mundi di Cagliari, finalizzata a favorire la conoscenza del patrimonio artistico-culturale e a garantire l’apertura dei luoghi più belli del proprio territorio. Il 13 e 14 maggio se n’è tenuta una nuova edizione, e ad essa ha partecipato anche un gruppo di persone dell’ANFFAS di Cagliari (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale), aderenti al progetto ANFFAS “Noi per l’Arte”, che vi hanno svolto un ruolo attivo di guide
Accanto al Festival del Cinema di Cannes, nella città francese è in corso anche l’ottava edizione di “Entr’2 Marches”, Festival Internazionale di Cortometraggi sulla Disabilità, che vede in gara 37 opere provenienti da 27 diversi Paesi, esaminate da una giuria formata da persone con disabilità e presieduta dall’artista francese sorda Noémie Churlet
Sono passati esattamente vent’anni dal Decreto Ministeriale che introdusse il profilo professionale del terapista occupazionale, ovvero di colui che opera in quella disciplina riabilitativa impegnata nell’interazione tra persona, contesto, ambiente e occupazioni, per far raggiungere alla persona con disabilità il più alto grado di autonomia e indipendenza possibile. Per l’occasione l’AITO (Associazione Italiana dei Terapisti Occupazionali) ha promosso un convegno a Roma per domani, 24 maggio, evento cui parteciperanno numerosi alti rappresentanti istituzionali
«Un recente articolo del settimanale “Vita” - scrive Andrea Pancaldi - tornato per l’ennesima volta sul tema dell’“assistente sessuale” per le persone con disabilità, non riporta nulla di nuovo, in termini di contenuti, rispetto a quanto è già stato ampiamente dibattuto in materia e, almeno in “Superando.it”, con dovizia di documenti e pareri. Lo commentiamo perché ci permette di fare alcune osservazioni su come, dentro e fuori dal mondo specifico della disabilità, questo tema venga gestito»: e in tal senso, tra vero e verosimile, il quadro tratteggiato da Pancaldi fa quanto meno riflettere
È in programma infatti per il 25 maggio, nel capoluogo della Puglia, il sesto appuntamento nuovo incontro del ciclo denominato “Perkorsi - Le strade del Parkinson”, serie di incontri promossi in tutta la Penisola dalla Confederazione Parkinson Italia, per fare emergere da una parte l’esperienza dei pazienti affetti dalla malattia di Parkinson, dei caregiver e delle associazioni di volontariato, dall’altra le “buone pratiche” nella gestione della terapia e della vita quotidiana, in un confronto aperto con medici, paramedici e rappresentanti delle Istituzioni socio-assistenziali
Sarà questo il titolo dell’importante convegno in programma per il 25 e 26 maggio a Torino, a cura del progetto di rete Making Sense, preziosa occasione di confronto tra una pluralità di soggetti sui temi dell’accessibilità alla cultura, considerando i diversi punti di vista che emergono dalla concretezza delle realtà museali, dagli studi sulla comunicazione, in campo linguistico e dal mondo della disabilità
«Il Congresso Straordinario della CGIL Campania - scrive Raffaele Puzio, responsabile delle Politiche per la Disabilità nella stessa organizzazione - è stato un ottimo banco di prova per testare le prime sperimentazioni in tema di accessibilità, allo scopo di favorire la partecipazione attiva delle persone con disabilità agli eventi riguardanti il mondo del lavoro, ponendo il tema di come un sindacato, quando affronta temi cruciali, debba prima di tutto rimuovere le barriere architettoniche e sensoriali che spesso incontrano le stesse persone che intendono partecipare alle varie assemblee»
Un importante tassello per garantire anche nelle Marche una presa in carico globale delle persone affette da malattie neuromuscolari è stato posto con il Protocollo d’Intesa siglato tra la Regione e le varie Associazioni del settore, al fine di realizzare ad Ancona un Centro Clinico Regionale sul modello degli altri Centri NEMO (NeuroMuscular Omnicentre) già presenti in Italia. L’iniziativa costituisce certamente un passaggio politico fondamentale per costruire un sistema di cure e assistenza adeguati e qualificati per tutte le persone con malattie neuromuscolari e per le loro famiglie
«Una grande attrice, una grande personalità nel teatro dialettale bolognese, un pezzo della cultura della nostra città»: così Fulvio De Nigris, direttore del Centro Studi per la Ricerca sul Coma dell’Associazione Gli Amici di Luca di Bologna, ricorda l’attrice Carla Astolfi, scomparsa in questi giorni, che tante volte era stata la "Befana di Solidarietà per la Casa dei Risvegli Luca De Nigris", manifestazione dedicata alla struttura pubblica dell’Azienda USL di Bologna, voluta dagli stessi Amici di Luca e rivolta alle persone con gravi cerebrolesioni, in stato vegetativo o con esiti di coma
Già di per sé interessante esempio di interpretazione sensoriale di Venezia, realizzata in collaborazione con persone non vedenti o ipovedenti, l’opera d’arte “Catalonia in Venice 2017_La Venezia che non si vede” dell’artista Antoni Abad, presente alla 57. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, è diventata un ulteriore vero esempio di accessibilità universale, “incrociandosi” con il Progetto “Museo per tutti” dell’Associazione L’abilità di Milano, che l’ha resa del tutto fruibile alle persone con disabilità intellettiva
Alessia Berra, Giulia Ghiretti, Federico Morlacchi, Francesca Secci, Fabrizio Sottile, Arianna Talamona e Arjola Trimi: sono loro i sette “pesci combattenti”, ovvero i campioni italiani del nuoto paralimpico le cui storie sono al centro dell’omonimo film-documentario di Riccardo Barlaam, che verrà proiettato in prima visione nel corso di un incontro in programma per il 24 maggio a Milano
«L’accessibilità è definita dalla legge italiana come la possibilità, per persone con disabilità motoria o sensoriale, di muoversi in un determinato ambiente “in condizioni di adeguata sicurezza e autonomia”. È ovvio che avere bisogno di due robusti assistenti per spingere una sedia monoruota non ha alcuna connessione con il concetto di autonomia»: lo ha scritto Giulio Nardone, vicepresidente dell’INMACI (Istituto Nazionale per la Mobilità Autonoma di Ciechi e Ipovedenti), rivolgendosi ai promotori di un’iniziativa riguardante un Parco Regionale del Lazio
«C’era una volta - denuncia Mari Ferraro - il Servizio di Tutela della Salute Mentale e Riabilitazione in Età Evolutiva (TSMREE) dell’(ex) ASL Roma C (attuale Roma 2), con un ruolo importante nell’individuazione precoce, nel trattamento, e nella prevenzione di disturbi concernenti tutte le aree implicate nello sviluppo di un bambino/adolescente: motoria, cognitiva, psicoaffettiva e relazionale. Ora, di fatto, quel prezioso Servizio non c'è più e i diritti di tanti bambini risultano calpestati»
Tutti prodotti artigianali, provenienti da realtà sociali che hanno saputo riscattare le difficoltà e tra gli addetti alle vendite due giovani con sindrome di Down ai quali se ne aggiungeranno presto altri, in veste di tirocinanti: è questa, la Bottega dei Miracoli, aperta recentemente a Pisa, proprio alle spalle della Torre Pendente, negozio promosso dalla Caritas Diocesana e gestito dalla Cooperativa Sociale Alzaia, nata, quest’ultima, dalla collaborazione fra la Cooperativa Il Simbolo e l’AIPD pisana (Associazione Italiana Persone Down)