Diventeranno operative entro la fine di settembre le linee fissate da quel protocollo sperimentale d’intesa, sottoscritto nella primavera scorsa dall’INPS con le strutture sanitarie Bambino Gesù di Roma, Gaslini di Genova e Meyer di Firenze, il cui obiettivo è quello di ridurre il disagio dei minori con disabilità e delle loro famiglie nell’iter sanitario per il riconoscimento delle prestazioni assistenziali di invalidità e di handicap cui hanno diritto. L’auspicio è che anche altre strutture sanitarie pediatriche facciano richiesta di partecipare all’iniziativa
«Questo provvedimento non va letto come un punto di arrivo, ma come l’incoraggiante inizio di uno sforzo che dovrà portare a una strategia nazionale strutturata e a lungo termine, per porre fine a situazioni così drammatiche»: così il Forum Nazionale del Terzo Settore commenta il Decreto Legislativo che ha approvato il Reddito di Inclusione per le persone in condizione di povertà, tra le quali, non va mai dimenticato, ci sono anche numerose persone con disabilità e bambini con disabilità, “i più vulnerabili tra i vulnerabili”
Frutto di un progetto europeo coordinato dall’IIT di Genova (Istituto Italiano di Tecnologia) e realizzato attraverso l’interazione con persone con disabilità visive e specialisti della riabilitazione, “BlindPAD” è una tavoletta tattile che trasmette le informazioni grafiche necessarie a comprendere concetti astratti (figure geometriche; mappe dei luoghi; disposizione degli arredi e delle porte di una stanza). Il prototipo, che può già essere usato come ausilio nei Centri di Riabilitazione Visiva, potrà in futuro diventare un prodotto utilizzabile anche negli ambienti scolastici e domestici
«Con questo incontro vogliamo dare un contributo di dibattito e offrire ai cittadini e agli addetti ai lavori un’occasione di conoscenza e confronto su una materia così importante, introducendo un elemento comparativo con i modelli della Sanità di un Paese ad economia forte, quale la Germania»: così la Fondazione Lucia Guderzo presenta il seminario organizzato per il 1° settembre a Castello Tesino (Trento), in collaborazione con la Cooperativa Sociale IRIFOR del Trentino, sul tema “Le tecnologie per la scuola, il lavoro e la vita quotidiana alla luce del nuovo Nomenclatore Tariffario”
«Vogliamo far capire che la disabilità ha molto da dare, uscire dall’idea di assistenzialismo e dimostrare che siamo famiglie felici, con figli felici, pienamente consapevoli del nostro ruolo»: erano stati questi gli obiettivi per la propria Prima Summer School, dichiarati dall’Associazione Italiana Sindrome X Fragile, impegnata sul fronte di quella che costituisce una delle cause più diffuse di deficit cognitivo. E a giudicare dal successo ottenuto in termini di informazione, dibattito, svago e divertimento, con il coinvolgimento dell’intera Viterbo, il risultato è stato pienamente raggiunto
Rispetto al passato, si sono quasi certamente ridotti, e tuttavia i problemi in vacanza per le persone con disabilità continuano a presentarsi. Rivolgendosi però a una delle ormai tante strutture affiliate a Village for all (V4A®), la nota rete dell’ospitalità accessibile, o consultando una delle guide prodotte da quest’ultima, le persone con disabilità, ma anche gli anziani, le famiglie con bambini piccoli o coloro che soffrono di un’allergia, possono vivere una bella vacanza, senza alcuna spiacevole sorpresa
Già dal 2000 la compagnia teatrale bolognese Teatro di Camelot promuove spettacoli creati dalla collaborazione tra attori con disabilità e attori professionisti, con l’obiettivo di trasformare le stesse persone con disabilità da destinatarie di cure a protagoniste della cultura. In questi giorni ha lanciato una campagna di raccolta fondi sul web, sia per allestire il proprio nuovo spettacolo, incentrato sull’atto del ridere, sia per poter continuare un percorso volto a fare scoprire al pubblico come grazie al teatro le persone con disabilità possano appunto comunicare cultura
Cosa possono avere in comune due donne, l’una vissuta nell’Anno Mille e l’altra in condizione di disabilità nel primo decennio del Duemila? Leggendo i romanzi brevi che compongono “Due tempi, due donne, due stralci di storie”, esordio letterario di Maria Stella Falco, giovane con disabilità, si scopre che la distanza temporale non è poi così rilevante, quando ci sono di mezzo due ragazze sognatrici e al contempo determinate a concretizzare i loro sogni
Libro per bambini, ma istruttivo anche per gli adulti, centrato sulla storia di un orsetto con disabilità, “Il mio amico Alfred” ha ottenuto nel giro di un anno un sorprendente risultato in termini di vendite, pur essendo stato pubblicato in totale autonomia e senza il supporto di alcuna casa editrice. Ed è bello segnalare che il suo autore Simon Sword ha mantenuto la promessa iniziale, decidendo di donare il ricavato delle vendite all’Associazione Pro Loco di San Pellegrino di Norcia, una delle località dell’Umbria maggiormente colpite dal terremoto dello scorso anno
«Come molte mamme di ragazzi “speciali” - scrive Rosa Mauro, raccontando la prima vacanza senza la famiglia del figlio con autismo - avevo la convinzione che io e solo io potevo servire alla vita di Giovanni, ma mi sbagliavo. Hanno bisogno anche loro, come tutti, di indipendenza, di vita e memorie, di straordinaria, assoluta, normalità e di chi ha la possibilità di regalargliela, facendo un buon lavoro e non comparendo mai sui giornali. Giovanni sarà sempre un ragazzo con bisogni speciali, ma per una settimana ce ne siamo dimenticati tutti. Anche lui»
“RAREDUCANDO” è un progetto di informazione e formazione lanciato dall’Associazione p63 Sindrome EEC International ONLUS Malattie Rare, rivolgendosi ai giovani delle scuole, con un’attenzione particolare al contrasto dei fenomeni di bullismo e cyberbullismo nei confronti di persone con malattia rara e disabilità. L’iniziativa si concluderà felicemente con l’omonimo docufilm, che verrà presentato in prima assoluta il 31 agosto, nella prestigiosa cornice della 74. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia
«Quel che mi ha fatto veramente infuriare - scrive Adele Fiorenza, persona con disabilità motoria in carrozzina, che ha toccato con mano la parziale inaccessibilità del Museo Archeologico Nazionale del Melfese - è che i servizi igienici per disabili sono siti proprio nell’area inaccessibile! Vorrei dunque sapere chi ha messo la propria firma per attestare l’agibilità di quella struttura: sarebbe bastato infatti un po’ di comune buon senso per rendersi conto del problema e risolverlo, con un semplice scivolo su ognuna delle rampe di tre gradini presenti nel secondo piano»
Certo non può consolare troppo, pensando ai pochi apprezzamenti e alle tante preoccupazioni espresse lo scorso anno dal Comitato delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità, rispetto alla scarsa applicazione in Italia della Convenzione ONU. E tuttavia prendiamo atto che nemmeno nella vicina Svizzera le cose vanno meglio. Anzi. Basti pensare, ad esempio, ai tanti bambini con disabilità che vi sono ancora costretti a frequentare le “scuole speciali”
Nei giorni scorsi, i rappresentanti delle Associazioni Zero Gradini per Tutti e Liberi nel Vento di Porto San Giorgio (Fermo) hanno incontrato Giulia Capocci, numero uno italiana del tennis in carrozzina, ospite del locale circolo tennistico e prendendo spunto da tale esperienza è nato anche il progetto di unire le diverse Associazioni (sportive e non) in un unico intento, quello cioè di estendere sul proprio territorio l’esperienza del tennis in carrozzina, avendo proprio Capocci come punto di riferimento e guida
Verrà presentato fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia e uscirà nelle sale il prossimo 8 settembre (con tanto di audio descrizione) il nuovo film di Silvio Soldini, intitolato “Il colore nascosto delle cose” e incentrato sull’amore tra un uomo vedente o persona cosiddetta “normodotata” (Adriano Giannini) e una donna con disabilità visiva non congenita (Valeria Golino). La pellicola si preannuncia come una bella testimonianza di “quotidianità”, per chi vive una vita piena e impegnativa, umanamente e professionalmente, pur nella cecità
Nei giorni scorsi la Giunta Comunale della città di Pisa ha deliberato un atto di indirizzo per la presentazione di un bando di gara, «ai fini dell’incremento di cinque licenze taxi a titolo oneroso», che dovranno svolgere «il servizio di turnazione ordinario con autovetture munite delle attrezzature necessarie per il trasporto di persone affette da grave handicap motorio e che fanno uso di carrozzina»
«Rendere accessibile una spiaggia, o qualsiasi altro ambiente, non è solo una questione di strutture tecniche o di barriere architettoniche, le barriere più difficili da abbattere, infatti, sono proprio quelle culturali, per far sì che una persona con disabilità si senta accolta, a proprio agio e mai “diversa”. È proprio questo tipo di sensibilità che abbiamo riscontrato negli stabilimenti da noi visitati»: lo ha dichiarato Gianfranco Conti, direttore della Fondazione Cesare Serono, presentando i primi dati della mappatura multimediale di alcune spiagge accessibili della Toscana
I fondi azzerati agli Ambiti Territoriali Sociali, ai quali, di contro, sono state dirottate numerose funzioni riguardanti le persone con disabilità, ma anche i criteri adottati nei finanziamenti della cosiddetta “Legge sul Dopo di Noi” e i ritardi nei pagamenti per i progetti di vita indipendente: sono varie le criticità evidenziate dalla Consulta per la Disabilità delle Marche, che inducono il presidente di essa, Roberto Zazzetti, a chiedere un confronto urgente con il presidente della Regione Luca Ceriscioli, detentore anche delle deleghe ai Servizi Sociali e alla Tutela della Salute
«Raccontaci in un video di un minuto cosa significa per te “Indipendenza per Tutti” e che cosa si può essere disposti a fare per raggiungerla. In tal modo ti chiediamo di contribuire alla crescita e alla diffusione di una nuova cultura sul diritto alla vita indipendente, sulle possibilità e sui cambiamenti che questo potrà generare anche per i cittadini con disabilità»: viene presentata così l’iniziativa denominata “Il valore dell’indipendenza”, lanciata dalla CPD di Torino (Consulta per le Persone in Difficoltà) e alla quale si potrà partecipare fino al 12 ottobre
Nel luogo dov’era diventata maggiorenne, Giulia torna a far sentire la sua voce dopo sette anni di silenzio: il percorso prima e dopo quella “curva imprevista” della sua vita è stato raccontato da Maura Lombardi, mamma di Giulia, nel libro “L’amore non toglie la vita”, ove scrive tra l’altro: «La sofferenza definisce il nostro sguardo, non quello che guardiamo. E ti può anche rendere più profondo, ma solo se non ti distrugge, se non annienta tutto quello che hai dentro, se non ti cancella la forza di credere che vale la pena vivere anche in questi momenti, che vale sempre la pena»